Al giorno d'oggi, Tír na nÓg è un argomento di cui si parla costantemente e che continua a suscitare grande interesse nella società. Da anni Tír na nÓg si rivela un fattore determinante in diversi aspetti della nostra vita quotidiana, dalla politica alla tecnologia, passando per la cultura e l'economia. La sua influenza è così marcata da non lasciare nessuno indifferente, poiché Tír na nÓg è riuscito a catturare l'attenzione di specialisti, esperti e grande pubblico. In questo articolo ci addentreremo nell'affascinante mondo di Tír na nÓg per comprenderne l'importanza, le implicazioni e l'impatto che ha avuto e continuerà ad avere sulle nostre vite.
Tír na nÓg ("Terra del giovane eterno") è l'altromondo della mitologia irlandese, probabilmente il meglio conosciuto, grazie al mito di Oisín e Niamh (Ciclo di Fianna). Si trovava dove i Túatha Dé Danann o Sidhe si stanziarono quando lasciarono la superficie dell'Irlanda e fu visitata da alcuni dei più grandi eroi irlandesi. Tír na nÓg è simile ad altre mitiche terre irlandesi come Mag Mell e Ablach. Era un luogo ai confini del mondo, collocato su un'isola lontana, a ovest. Lo si può raggiungere con un arduo viaggio o su invito di uno degli elfi che vi risiedono. Molti racconti popolari del Medioevo narrano di numerose visite di eroi e monaci irlandesi a quest'isola.
Questo "aldilà" è un posto in cui la malattia e la morte non esistono. È un luogo di giovinezza e bellezza eterna, dove la musica, la resistenza, la vita e tutti i passatempi piacevoli stanno insieme in un singolo posto. Qui la felicità dura per sempre, nessuno desidera cibi o bevande. È l'equivalente celtico dei Campi Elisi greci e romani o del Valhalla vichingo. Tír na nÓg svolge un ruolo importante nel racconto di Oisín e di Niamh, che fa da guida al primo. I due viaggiano insieme fino al regno benedetto, dove l'eroe trascorre un po' di tempo. Alla fine, però, la nostalgia di casa prende il sopravvento e Oisín vuole tornare in patria. È devastato dall'apprendere che in Irlanda sono trascorsi 100 anni dall'inizio del suo viaggio, sebbene per lui sia passato un solo anno. Può vedere l'Irlanda dalla parte posteriore del cavallo magico di Niamh, che lo avverte di non toccare la terra, poiché il peso di tutti quegli anni scenderebbe su lui in un momento. Oisín non fa attenzione al consiglio e immediatamente diventa vecchissimo. Si è ipotizzato che fosse caduto da cavallo nella zona di Elphin (contea di Roscommon). Poté raccontare la sua storia a San Patrizio e ricevere da lui la benedizione prima di morire.
Questo racconto presenta notevoli somiglianze con molte altre leggende, compresa quella di Urashima Tarō.