Portale della canzone italiana

Portale della canzone italiana
sito web
Tipo di sitoBiblioteca digitale
LinguaItaliano
Commercialehttp://www.canzoneitaliana.it/ (sito web)
ProprietarioMinistero dell’Istruzione e della Ricerca, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, la SIAE, FIMI
Creato daDario Franceschini
Lancio2018
Stato attualeattiva

Il Portale della canzone Italiana è una piattaforma per l’ascolto on line del patrimonio sonoro di un secolo della canzone italiana.

Il sito, realizzato per iniziativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo guidato dal ministro Dario Franceschini, si è avvalso dell’accordo con i maggiori servizi di ascolto in streaming attivi nel nostro paese. A partire dell'Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ex Discoteca di Stato) in collaborazione con Spotify (partner principale), Google Play Musica, Apple Music e Tim Music.

Struttura del portale

Al momento iniziale l'archivio aveva la disponibilità di oltre 200 mila brani musicali appartenenti all'arco temporale che va dal 1900 al 2000; in previsione il numero dei brani verrà implementato al ritmo di circa cinquemila pezzi al mese. Il portale è fruibile in sette lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, cinese e giapponese).

Il portale è suddiviso in 4 sezioni:

1900-1950

Nella prima metà del XX secolo il repertorio nazionale è composto in larga parte di canzoni in lingua, canzoni napoletane, brani dialettali, motivi folkloristici, strumentali e musiche da ballo. Un ruolo secondario ma importante rivestono anche l’innodia (civile, patriottica, religiosa) e il canto popolare (canzoni di protesta, di propaganda, canti degli alpini e canti di guerra). La discografia italiana dell'epoca comprende incisioni a 78 giri.

1950-2000

Nella seconda metà del XX secolo il panorama della canzone italiana diviene più composito. I grandi cambiamenti avvegono a cavallo fra gli anni cinquanta e i anni sessanta: a causa della maggiore diffusione, tramite i supporti a 45 e 33 giri, delle influenze dei generi stranieri, quali: il jazz, la chanson, il Rock and roll. Una nuova generazione di autori e interpreti prendono le distanze dalla tradizione melodica e danno origine a un profondo processo di rinnovamento. Negli anni sessanta i cantautori del beat e del pop eseguono molte cover ma anche creazioni originali. Parallelamente nasce anche il movimento del folk revival: manifestazioni culturali che gli anni del Fascismo erano divenute marginali. Dalla fine degli anni 1960 e i primi anni settanta ci fu una politicizzazione della musica (canzoni d'autore e di protesta e rock). Negli anni ottanta la discografia nazionale è casratterizzata da una frammentazione in generi e sottogeneri, parzialmente accolti con successo sui mercati esteri. Negli ultimi 20 anni del secolo, con l'avvento della globalizzazione, riescono a radicarsi di stili globali come il reggae e, successivamente, il rap. Con quest'ultimo, in particolare, molti autori recuperando il dialetto. Ma è soprattutto l’acquisizione di una mentalità “globalista” (senza frontiere) a caratterizzare buona parte della produzione, laddove elementi di ‘italianità’ sopravvivono in nicchie a volte percepite come conservatrici, a volte come ‘resistenti’ all’omologazione.

Tradizioni popolari

La sezione del portale Tradizioni popolari è dedicata alla produzione di canzoni e altro materiale espressivo da parte di informatori non professionisti, registrato sul campo a partire dall'inizio degli anni sessanta. Numerosi documenti sono tratti dall’AELM (Archivio Etnico Linguistico-Musicale) dell'Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi che costituisce una delle collezioni più interessanti e inedite per ricostruire la realtà culturale e linguistica delle Regioni d’Italia. L’AELM nato nel 1962 per opera di Diego Carpitella, etnomusicologo e Antonino Pagliaro, glottologo, ha rappresentato una delle ultime e più importanti campagne sistematiche di rilevazione e registrazione di tradizioni popolari prima della generale omologazione linguistico/culturale del Paese. La collezione dell’AELM, divisa per regioni, è caratterizzata da una impostazione dialettologica-musicale. Questa comprende musica etnica e folkloristica, narrativa di tradizione orale e favolistica, spettacoli e rappresentazioni popolari, musica liturgica e rituale, dialetti delle isole alloglotte italiane, comunità italiane all'estero.

Contributi speciali

Questa sezione del Portale permette di approfondire la conoscenza del settore musicale italiano, completando gli ascolti con notizie, discografie e curiosità aggiornate di continuo. In particolare propone mostre virtuali su tematiche specifiche, anche collegate alle playlist; notizie biografiche su artisti ed autori; sezioni iconografiche e documentarie; cataloghi speciali (quali le tradizioni popolari regionali o, tra canto e poesia, le collezioni di ottave improvvisate). I contributi sono quelli dell'OPAC, il catalogo nazionale del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), a cui sono stati accorpati i dati dell’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ICBSA) nell’indice generale - di circa 300.000 documenti e di circa 1.500.000 di spogli, in gran parte registrazioni sonore.

Note

  1. ^ Franceschini ha varato il Portale della Canzone Italiana, su Venezia Radio TV, 6 febbraio 2018. URL consultato l'8 agosto 2022.
  2. ^ Nasce il portale della canzone italiana, su ANSA, 5 febbraio 2018. URL consultato l'8 agosto 2022.
  3. ^ Franceschini ha varato il Portale della Canzone Italiana, su veneziaradiotv.it. URL consultato l'8 agosto 2022.
  4. ^ Nasce il portale "Canzone Italiana dal 1900 al 2000" con oltre 200.000 brani gratuiti, su All Music Italia, 5 febbraio 2018. URL consultato il 9 agosto 2022.
  5. ^ CANZONE ITALIANA 1900-1950, leggi on-line
  6. ^ CANZONE ITALIANA 1950-2000, leggi on-line
  7. ^ TRADIZIONI POPOLARI, leggi on-line
  8. ^ AELM Archivio Etnico Lingusitico-Musicale, leggi on-line
  9. ^ CONTRIBUTI SPECIALI, leggi on-line