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Progetto Arte – Els Quatre Gats (bar del progetto) – Categoria delle voci
Paolo Veronese, Venere e Adone (1580), Museo del Prado, Madrid
Il Libro di Kells, conosciuto anche come Grande Evangeliario di san Columba, è un manoscritto miniato, realizzato da monaci irlandesi intorno all'800 nell'ambito dell'arte insulare. Per l'eccellenza tecnica della sua realizzazione e la sua bellezza, questo esempio dell'arte irlandese è considerato da molti studiosi una delle più importanti opere d'arte dell'epoca. Contiene la traduzione latina dei quattro Vangeli, accompagnata da note introduttive ed esplicative, il tutto corredato da numerose illustrazioni e miniature riccamente colorate. Attualmente è in mostra permanente alla biblioteca del Trinity College di Dublino.
La determinazione esatta di luogo e data della realizzazione del manoscritto è stata oggetto di dispute considerevoli. Secondo la tradizione il libro sarebbe stato redatto all'epoca di San Columba, forse da lui in persona. Studi paleografici hanno tuttavia dimostrato la falsità di questa ipotesi, dal momento che lo stile calligrafico impiegato nel libro di Kells non si è sviluppato che molto tempo dopo la morte di Columba. Gli studi paleografici datano infatti l'opera attorno all'800, circa due secoli dopo la morte di San Columba (avvenuta nel 597).
Il libro aveva un utilizzo sacramentale, piuttosto che formativo o catechetico. Evangelari grandi e ricchi come il libro di Kells erano generalmente lasciati sull'altare maggiore della chiesa, utilizzati solo per la lettura del Vangelo durante la Messa; è però probabile che il lettore non leggesse il testo dal libro, ma lo recitasse a memoria.
Jan van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, giugno 1441) è stato un pittore fiammingo. Fu un artista di fama internazionale e il suo stile, incentrato su una resa analitica della realtà, ebbe un larghissimo influsso. Fu anche il perfezionatore della tecnica della pittura ad olio, che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera. Spesso citato come l'inventore di tale tecnica, ad esempio da Giorgio Vasari nelle Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, tale tecnica tuttavia era già nota precedentemente, anche se più rudimentale. Ad esempio nel Diversarum artium Schedula di Teofilo monaco viene riportata una ricetta per la pittura con legante oleoso. Tra le caratteristiche più evidenti dello stile di Jan van Eyck ci sono l'altissima qualità pittorica, sicuramente la più alta tra i pittori fiamminghi del secolo XV, la verosimiglianza, la perfezione formale, l'attenzione al dettaglio minuto ed alla resa delle superfici, lo studio della luce, lo spazio dove si collocano con sicurezza le figure, lo ieratismo e l'immobilità dei personaggi, i raffinati giochi intellettuali dati dai vari livelli di lettura delle opere.
«Se invece di prendere sul serio l'arte, la prendessimo per quel che è, come intrattenimento, un gioco, una diversione, l'opera artistica guadagnerebbe così tutta la sua ammaliante riverberazione. (José Ortega y Gasset)»
Report generato il 2017-10-29
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Albrecht Dürer (Norimberga, 21 maggio 1471 – Norimberga, 6 aprile 1528) è stato un pittore, incisore e teorico dell'arte tedesco.
Figlio di un ungherese, viene considerato il massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale. A Venezia l'artista entrò in contatto con ambienti neoplatonici. Si presume che tali ambienti abbiano sollevato il suo carattere verso l'aggregazione esoterica. Classico esempio è l'opera dal titolo Melencolia I, realizzata nel 1514, in cui sono presenti evidenti simbologie ermetiche.
La prima testimonianza del suo eccezionale talento è l'autoritratto del 1484, un disegno a punta d'argento conservato al museo Albertina di Vienna. Quest'opera, che fu realizzata davanti allo specchio quando Dürer aveva solo tredici anni, non è certo priva di errori, anche perché la difficile tecnica non permetteva ripensamenti. Eppure, questa giovanile rappresentazione è considerata il primo autoritratto dell'arte europea che si presenti come autonomo, cioè come opera a sé stante.
Il tesoro di Priamo è un insieme di oggetti in metalli preziosi che Heinrich Schliemann scoprì nel sito dell'antica Troia e che egli attribuì al re Priamo. Gli oggetti, ritrovati nel livello denominato Troia II, appartengono in realtà alla seconda metà del III millennio a.C. e sono dunque molto più antichi degli avvenimenti narrati nell'Iliade (che secondo la tradizione risalgono all'inizio del XII secolo a.C.). Acquistato nel 1880 dagli allora "Musei Imperiali di Berlino" e fu esposto al Pergamon Museum. Nel 1945, tuttavia, gli oggetti scomparvero dal bunker nel quale erano stati sistemati a causa delle vicende belliche, sottratti dall'Armata Rossa sovietica. Durante la guerra fredda i Sovietici negarono di avere conoscenza della sorte degli oggetti, ma nel 1993 questi riapparvero nel Museo Puskin di Mosca.
Palazzo Abatellis è situato a Palermo in via Alloro e ospita all'interno la Galleria Regionale. Il palazzo (fine del XV secolo)è uno splendido esempio d’architettura gotico-catalana, già residenza di Francesco Abatellis (o Patella), maestro Portulano del Regno. Senza eredi, l’Abatellis dispose che il palazzo rimanesse alla moglie, e che alla morte di essa vi venisse fondato un monastero femminile. Dopo la seconda guerra mondiale le autorità decisero di trasformare il palazzo in "Galleria d’Arte per le collezioni d’arte medievale". Il 12 novembre 2009 il museo è stato riaperto, conservando il lavoro di Scarpa sono state riviste e create nuove ali (le nuove sale verde e rossa) ai piani superiori compresa una terrazza sul tetto.
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