Oggi Popolo di Dio è un argomento che genera grande interesse e impatto nella società. Che sia per la sua rilevanza storica, il suo impatto sulla salute pubblica, la sua influenza sulla cultura popolare o la sua rilevanza nel campo degli affari, Popolo di Dio ha catturato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione odierna, Popolo di Dio è stato oggetto di dibattiti, analisi e studi che cercano di comprenderne la portata e il significato. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature di Popolo di Dio e la sua influenza su vari aspetti della nostra vita.
L'espressione popolo di Dio è usata nella Bibbia per riferirsi al popolo di Israele. "Il popolo di Dio" nasce dal patto che Jahve fa con i patriarchi discendenti di Sem a cui destina i territori della valle del Giordano. Successivamente, identificando le proprie origini con i patriarchi biblici, il concetto di "popolo di Dio" è stato recuperato all'uso comune dalla Chiesa grazie agli studi biblici che hanno preparato il Concilio Vaticano II. Lo stesso concilio l'ha fatto proprio ed usato per riferirsi alla chiesa di Cristo nell'ambito della discendenza di Davide ed al concetto del Cristo come figlio di Jahve.
L'espressione compare in Giudici 20,2[1]; 2Samuele 14,13[2]; Ester 10,10[3]; Ebrei 4,9[4]; 11,25[5]; 1Pietro 2,10[6].
Inoltre il concetto soggiace ai versetti Matteo 21,43[7]; Apocalisse 5,9[8]; 21,3[9].
È dedicato al "popolo di Dio" tutto il cap. II della Lumen Gentium. Qui si tratta del popolo prima di trattare della gerarchia.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica recepisce il rinnovamento conciliare e, nella trattazione sulla chiesa, la descrive appunto secondo questa categoria.
Ne descrive le caratteristiche al n. 782:
Passa quindi ad analizzarne le specificazioni: è un popolo sacerdotale, profetico, regale (nn. 783-786).