Nel mondo di oggi, Ponti del Parco di Monza è diventato un argomento di interesse generale che copre un ampio spettro di applicazioni. Dal suo impatto sulla società alla sua rilevanza nell’economia globale, lo studio di Ponti del Parco di Monza ha acquisito un’importanza innegabile in vari campi della conoscenza. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature di Ponti del Parco di Monza e la sua influenza sulla nostra vita quotidiana. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione oggi, approfondiremo un'analisi dettagliata che ci permetterà di comprendere meglio l'importanza e la portata di Ponti del Parco di Monza nel mondo contemporaneo.
All'interno del Parco di Monza il fiume Lambro è solcato da quattro ponti lungo il suo corso (il Ponte delle Catene, il Ponte della Cavriga, il Ponte dei Bertoli e il Ponte Neoclassico). Risultano essere stati tutti edificati (o comunque rifatti) nel corso del XIX secolo. All'interno del Parco sono infine presenti diversi altri ponti - in pietra, muratura o cemento - al di sopra delle varie rogge, risalenti anch'essi al XIX secolo. Concludono il quadro alcuni ponticelli più recenti, in legno, posti a guado sempre delle rogge o dei laghetti.
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Il ponte è composto da due archi ribassati, con spalle in murature su due piani inclinati, convergenti nel mezzo. La pila intermedia consta di quattro colonne a fascio; i parapetti sono in granito, raccordati da catene in ferro (da cui il nome del ponte). |
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Il ponte, ad arco, si struttura su quattro campate, rivestito in ceppo. Trovandosi in prossimità del confine del Parco, in origine era dotato di cancellate in ferro, per impedire la fuga della selvaggina. Dopo un cinquantennio di abbandono, è stato totalmente restaurato a partire dal 2007. |