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Il permesso di soggiorno, nel diritto amministrativo e in diritto internazionale, è un documento rilasciato da un'amministrazione di uno Stato a un individuo straniero; con il connesso titolo si consente al cittadino di uno stato estero di trattenersi nel territorio nazionale per periodi di durata superiore a quelli normalmente previsti da un visto.
In Francia il titolo è rilasciato dalle prefetture, che sino al 2006 emettevano il titolo di residente (titre de résident), valido per un periodo di 10 anni, e la carta di soggiorno temporaneo (carte de séjour temporaire), valida per un anno. Gli stranieri provenienti dall'Algeria sono sottoposti a un regime specifico[1], dipendente dagli accordi Francia-Algeria del 27 dicembre 1968[2][3]. Gli accordi, in quanto trattato internazionale, sono norme di rango più elevato rispetto al CESEDA e pertanto prevalgono su di esso; la giurisprudenza amministrativa ha inoltre parificato la carta alla certificazione di residenza[4].
In seguito la disciplina generale è stata ordinata con la previsione di 4 tipi di soggiorno temporaneo, ciascuno con il suo specifico permesso:
Le condizioni d'attribuzione dei diversi tipi di permesso sono previste negli artt. L-311-1 e ss. del CESEDA[6].
Allo straniero in attesa di permesso possono essere rilasciate una o più ricevute (récépissés) aventi una validità di tre mesi, con successiva riduzione della durata effettiva della carta; lo straniero che avesse ottenuto delle ricevute, riceverà comunque una carta di soggiorno che reca la data della sua domanda, e la carta scadrà al termine che avrebbe avuto se gli fosse stata consegnata il giorno stesso della sua domanda.
I documenti attestanti il titolo al soggiorno sono tutti denominati "carta" (carte) e non "permesso" (permis); nel diritto francese tale denominazione è sì utilizzata, ma è riservata a documenti attestanti titoli di natura dichiaratamente concessoria come il permis de conduire (patente di guida).
Il permesso di soggiorno è un'autorizzazione rilasciata dalla Polizia di Stato, che deve essere richiesta dai soggetti extracomunitari per poter soggiornare nel territorio dello Stato[7] per più di otto giorni, oppure di novanta giorni se in possesso di visto d'ingresso per motivi di turismo. Non è richiesto per i cittadini di altri stati facenti parte dell'Unione europea in quanto in possesso della cittadinanza europea.
Esso è disciplinato dal d.lgs. 25 luglio 1998 n. 286 e dal relativo regolamento di attuazione di cui al D.P.R. n. 179 del 14 settembre 2011.[8]
Negli Stati Uniti d'America il titolo per il soggiorno prolungato dello straniero nel territorio dell'Unione è attestato dalla "carta verde" (Green Card).
Nell'Unione europea, i cittadini dei Paesi membri dell'Unione europea non sono soggetti all'obbligo di munirsi di un titolo per il soggiorno anche prolungato nel territorio di un altro stato membro, ai sensi e per effetto della Convenzione di Schengen. Essa riguarda l'apertura delle frontiere tra gli Stati membri dell'Unione europea, mentre l'Acquis di Schengen regola i rapporti tra gli stati firmatari della predetta convenzione; il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è un tipo di permesso a tempo indeterminato, valido per tutta l'Unione Europea.
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