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Parla Jeeves | |
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Titolo originale | Bertie Changes His Mind |
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Autore | P. G. Wodehouse |
1ª ed. originale | 1925 |
1ª ed. italiana | 1928 |
Genere | racconto |
Sottogenere | umoristici |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Inghilterra, anni dieci |
Personaggi |
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Serie | Avanti Jeeves! |
Preceduto da | Intorno ad Anatolio |
Parla Jeeves (Bertie Changes His Mind) è un racconto dello scrittore inglese P. G. Wodehouse, pubblicato per la prima volta in volume nel 1925 nella raccolta di racconti Avanti Jeeves!.
Parla Jeeves è l'unico racconto narrato in prima persona da Jeeves, anziché dal suo padrone Berto Wooster[1]. Berto dice a Jeeves di sentirsi solo e gli confida di voler invitare sua sorella, che è India con tre bambine, a trasferirsi a Londra perché possano tutte abitare con lui. Jeeves, il quale ritiene che il programma vagheggiato dal suo padrone avrebbe comportato il suo allontanamento, invita Berto a fare una breve vacanza a Brighton. Mentre sono in viaggio in automobile, si imbattono in Peggy Mainwaring, una bambina dodicenne che si è assentata senza permesso dal collegio e teme, ritornandovi, di essere punita. Berto si offre di accompagnare personalmente la bambina al collegio e, come suggerito da Jeeves, giustificarla affermando di essere un amico del padre della bambina e di averla invitata a una breve gita. Al collegio, Jeeves dice in disparte alla direttrice che il suo padrone è un brillante conferenziere. La direttrice invita allora Berto Wooster a tenere un discorso alle alunne. L'esperienza, evidentemente penosa, convince Berto ad abbandonare definitivamente l'idea di avere in casa delle bambine.
L'ispirazione di questa storia è stata attribuita a una scoraggiante visita, sotto la guida della severa preside Miss Starbuck, fatta da Wodehouse al collegio femminile inglese dove era ospitata la sua figliastra Eleonor[2]. Il tema dell'imbarazzo nel parlare in pubblico sarà ripreso da Wodehouse nel romanzo Perfetto, Jeeves[1].
Il racconto è stato pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel numero di agosto 1922 del mensile The Strand Magazine e contemporaneamente negli Stati Uniti nel numero di agosto della rivista Cosmopolitan (periodico), ma col titolo Bertie Gets His Chance. Successivamente è stato raccolto nel volume Carry on, Jeeves nel 1925[3][4].