Nel mondo di oggi, Ortostato ha acquisito una rilevanza senza precedenti. Che sia per il suo impatto sulla società, sulla storia, sulla cultura o sulla vita quotidiana, Ortostato è diventato un argomento di costante interesse e dibattito. Nel corso degli anni si è evoluto e ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo dell'umanità. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti e sfaccettature di Ortostato, analizzandone l'importanza e l'influenza in vari ambiti. Dalla sua origine alla sua rilevanza contemporanea, ci immergeremo in un'analisi dettagliata per comprendere meglio il ruolo che Ortostato gioca nelle nostre vite e nel mondo in generale.
L'ortostato è, nell'architettura, una lastra in pietra, legno o terracotta con funzione di sostegno o di contenimento e anche di abbellimento, se decorato o iscritto. Può essere infisso "a coltello" nel terreno oppure addossato o appeso a una parete.
Il termine è stato generalizzato per l'uso nella descrizione dell'architettura delle varie culture. Ad esempio nell'architettura assira e ittita, gli ortostati spesso erano intagliati. Il termine può essere utilizzato più generalmente per riferirsi ad altre pietre erette, come i menhir.
L'etimologia greca che ne descrive proprio la collocazione rispetto alla parete, con il lato lungo a vista ovvero parallelo alla parete, lo oppone a diatono, elemento con il lato corto a vista, ovvero ortogonale alla parete.
In altri contesti il termine inglese solitamente diventa "orthostat".
L'ortostato può essere in diversi materiali, dal legno alle pietre dure, ed è generalmente decorato o iscritto. Questa forma di decorazione era particolarmente diffusa nel Vicino Oriente nell'Età del ferro; le decorazioni degli ortostati potevano essere a rilievo o (più raramente) a incisione.
Ortostati potevano anche formare il filare inferiore del muro di un tempio (più alto degli altri), in questo caso venivano posti a due a due e se vi si apriva un'intercapedine abbastanza grande questa veniva riempita di calcestruzzo.
L'ortostato rappresentava, in epoca antica, il megalito verticale con cui si costruivano murature o templi. Gli elementi venivano posizionati verticalmente a intervalli regolari, a formare un telaio, e gli spazi venivano riempiti da pietrame con la tecnica "a secco", ovvero senza l'uso di malte (leganti). Esempi di questa tecnica, detta "a telaio", sono presenti nelle città fenicie di Sarepta, Mozia (Sicilia) e Tor.