Officine Prevost

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Officine Prevost
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StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1913 a Milano
Fondata daAttilio Prevost e Elena Lanzoni Prevost
Chiusura1991
Persone chiave
  • Attilio Prevost, fondatore, presidente e direttore tecnico (1913-1954)
  • Elena Lanzoni Prevost, fondatrice, presidente (1954-1965)
  • Attilio Prevost jr., direttore tecnico (1953-1991)
  • Annamaria Lari Prevost, presidente (1965-1991)
  • Franco Mojana, procuratore legale e A.D. (1957-1991)
Settorecinematografico
Prodottiapparecchi cinematografici

Le Officine Prevost Milano sono state una storica azienda produttrice di proiettori, moviole e altre apparecchiature cinematografiche analogiche progettate dagli ingegneri Attilio Prevost (1890-1954) e Attilio Prevost jr.

Storia

Conosciuta in tutto il mondo, l'azienda fu fondata a Milano nel 1913 dall'Ing. Attilio Prevost e da sua moglie Elena Lanzoni Prevost, amministratrice dell'azienda, con la quale condivise la proprietà del capitale sociale. Dopo via Ripamonti e via Forcella, dal 1939 l'azienda ebbe sede in via Desenzano 2 a Milano[1].

Scomparsi i coniugi Prevost, la proprietà dell'azienda passò alla nipote Annamaria Lari Prevost, Presidente e Amministratore delegato[1], e all'Ing. Attilio Prevost jr. (1918-2010), Direttore generale, figlio di Augusto Prevosto, fratello di Attilio Prevost (1890-1954).

Dal 1957 titolare e rappresentante legale dell'azienda è stata la famiglia Lari Prevost Mojana.

Franco Mojana, marito di Annamaria Lari Prevost, fu AD e Procuratore generale dell'azienda per conto dei Presidenti Elena Lanzoni Prevost (dal 1954 al 1965), e Annamaria Lari Prevost (dal 1965 al 1991). Socio dal 1975, nel 1991 fu il liquidatore dell'azienda [1].

Dopo la chiusura dello storico stabilimento, avvenuta per liquidazione volontaria nel 1991, l'attività è proseguita con la Prevost Italy srl. di Paolo Prevost.

Le Moviole

Le Officine Prevost furono la principale fabbrica italiana produttrice di moviole (tavoli di montaggio) per il montaggio cinematografico. La moviola orizzontale fu infatti inventata dall'ingegner Attilio Prevost (1890-1954) alla fine degli anni Dieci del Novecento.[2]

La moviola orizzontale divenne lo standard europeo, mentre gli americani avrebbero usato principalmente la moviola verticale, inventata prima di quella orizzontale, dall'ingegnere Iwan Serrurier.

Il grande regista americano Orson Welles ordinò la sua prima moviola Prevost già nel 1936.[3]

Dopo la scomparsa di Attilio Prevost (1890-1954), la costruzione di moviole sempre più sofisticate fu proseguita da Attilio Prevost (1918-2010), che dai progetti dello zio, realizzò nuovi modelli adattandoli alle nuove esigenze tecniche. Alla fine degli anni Cinquanta progettò la rivoluzionaria moviola combinata 16/35mm SC-66 con piano di lavoro ribaltabile protetta da brevetti internazionali che ebbe grande successo e fu venduta in tutto il mondo. Il sopraggiungere delle nuove tecnologie cinematografiche digitali, pose fine al mercato delle moviole alla fine degli anni Ottanta.

Nel 1960 tre ex dipendenti delle Officine Prevost specializzati nella costruzione di moviole, si licenziarono e fondarono la Intercine, azienda che produceva moviole identiche alle Prevost, tanto da far credere la Intercine una sua sottomarca[4](fu un caso di concorrenza sleale: stessa meccanica e tecnica di funzionamento come dai brevetti dell'ingegner Prevost). La Intercine fu messa in liquidazione e cessò l'attività nel 1970.[5]

Dai grandi registi del Neorealismo, a Herbert von Karajan[6] e The Beatles[7], furono in tanti a volere montare i loro film solo con le moviole Prevost.

Si può dire che gran parte del Cinema del '900 italiano, nonché parte di quello internazionale che le apprezzava particolarmente, fu "montato" sulle moviole Prevost.

Elenco parziale dei prodotti

  • Cinepresa Prevost 35mm (1910 ca. realizzata presso la Milano Films)
  • Cinepresa “Presa vedute cinematografiche” (1913 ca.)
  • Cinepresa con dispositivo rotante per lo scambio istantaneo degli obiettivi
  • Stampatrici (da inizio attività in avanti - Le stampatrici Prevost erano considerate tra le migliori del mondo - Anni 40: “Mod. A”, “Mad. B”, Anni ’50: “Mod. C”, “Mod. D”, “Mod. E”
  • Proiettore Record con omonima lampada a filamento metallico (prima del 1920)
  • Proiettore “Splendor” (1921/1922) con omonima lampada a specchio con condensatore a carboni.
  • Convertitrici per lanterne a carboni (per trasformare la corrente da alternata a continua e dare più stabilità al fascio luminoso).
  • Proiettore sonoro Rex (fine Anni ’20)
  • Proiettore sonoro Mod. 1931, compatibile con i principali sistemi sonori dell’epoca: “Vitaphone”, “Movietone”, “Photophone” (1931)
  • Proiettore “Delta” (1932)
  • Proiettore “Alfa” (1933 ca.)
  • Proiettore Magnus (1934 ca.) - Il proiettore di maggior successo della prima metà del ‘900
  • Lampada automatica a carboni “Fulgor” (1934 ca.)
  • Proiettore P30 e prima generazione della serie “P” (1935 ca.)
  • Proiettor “Impero” per grande e medie e sale (1943)
  • Seconda generazione di proiettori della serie P (iniziata presumibilmente nel 1930): P10 (1952), CS (1953), P30 (1954), P40 (1955), P60/CS (1957), P50 (1958), P77, P55, P93 (1975), ed altri non ancora identificati
  • Fotocoagulatore Mod. Raverdino (1953)
  • Proiettore “Cinemascope” (1953)
  • Proiettore P70 per pellicole 70 e 35mm (1958/59) - Il proiettore di maggior successo della seconda metà del ‘900 (fu distribuito anche dalla Zeiss col marchio “Favorit 70”)
  • Proiettore P55 (1959) il proiettore più diffuso della seconda metà del ‘900
  • Camera a bolle (1960)
  • Proiettore TVK 40, realizzato per proiezioni televisive su grande schermo in locali pubblici (Anni ’60)
  • Proiettore P16 per pellicole 16mm (1960) distribuito anche dalla Zeiss col marchio “Favorit 16”
  • Cinebus per proiezioni itineranti con proiettori P93 installati su autocarri Fiat (1980)

Le moviole

  • Prima generazione a 4 piatti con tavolo in noce (prima del 1920)
  • Seconda generazione, serie “SC” a sei piatti combinati con piano di lavoro in metallo (1920-1953)
  • Terza generazione - moviola combinata 16/35mm con piano di lavoro ribaltabile. Fu la moviola di maggior successo sul mercato internazionale.
  • moviole a otto e dieci piatti con proiezione fino a tre schermi (1954-1975)

Note

  1. ^ a b c Atti depositati presso la Camera di Commercio e il Tribunale di Milano
  2. ^ Federico Rovida, La tecnologia dimenticata: la gloriosa storia della Prevost - sta in "La materia dei sogni", a cura di Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005
  3. ^ Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia.vol.secondo p.61 - a cura di Michele Canosa, Giulia Carluccio, Federico Villa - Carocci Editore, 2006
  4. ^ Storia del cinema italiano - Scuola Nazionale di Cinema - Marsilio Edizioni di Bianco & Nero
  5. ^ Atto numero 15129 del 23 Novembre 1970 depositato presso la Camera di Commercio di Milano
  6. ^ Roger Vaughan, Herbert Von Karajan, Longanesi & C., 1986, p.264
  7. ^ La materia dei sogni, Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p.46

Bibliografia

  • Enciclopedia Treccani (1931) Cinematografo - Principi fondamentali
  • L'operatore cinematografico - Gaetano Mannino-Patané (Hoepli editore, Milano 1961)
  • Storia del cinema italiano - Vol. IX - 1954-1959 a cura di Sandro Bernardi (Marsilio, Edizioni di Bianco & Nero, Venezia, 2004)
  • Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia. Vol. 2: Brevetti, macchine, mestieri - a cura di Michele Canosa, Giulia Carluccio, Federica Villa (Carocci editore, Roma, 2006)
  • La materia dei sogni, l’impresa cinematografica in Italia - a cura di Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi (Carocci editore, Roma, 2005)
  • Motion Picture Photography - A History, 1891-1960 - H.Mario Raimondo-Souto (McFarland & C, Inc., Publishers - Jefferson, North Carolina, and London, 2007)
  • Buio in sala. Vita, morte e miracoli dei cinema in Emilia-Romagna - Riccardo Marchesini (Minerva Edizioni, Bologna, 2011)
  • Annamaria Lari Prevost, Attilio Prevost (1890-1954). Una vita in prima linea. Ritratto dell'inventore della moviola, Edizione illustrata, presentata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, Silvana editoriale, 2019.
  • Storia del Cinema italiano - Scuola Nazionale di Cinema - Marsilio Edizioni di Bianco & Nero
  • Schiavone Roberto, Montare un film (Dino Audino editore, 2002)
  • Zane Marcello, Scatola a sorpresa - La Gamma Film di Roberto Gavioli e la comunicazione audiovisiva in Italia da Carosello ad oggi, (Jaca Book, Milano, 1998)
  • Mannino Patané Gaetano, Il Cinema sonoro, (Hoepli, 1945)
  • Mannino Patané Gaetano, L’operatore cinematografico, (Hoepli, 1952)

Voci correlate

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