Nel mondo di oggi, Noce (frutto) è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro di persone. Che si tratti del suo impatto sulla società, della sua rilevanza storica o della sua influenza sulla cultura popolare, Noce (frutto) ha catturato l'attenzione e l'immaginazione di persone di ogni età e provenienza. Conoscere di più su Noce (frutto) è fondamentale per comprendere il mondo che ci circonda e le forze che lo modellano. In questo articolo esploreremo diversi aspetti di Noce (frutto), dalla sua origine alla sua influenza oggi, fornendo una panoramica completa e dettagliata che consente al lettore di comprendere meglio questo affascinante argomento.
La noce è il frutto degli alberi del genere Juglans, spesso riferito al Juglans regia.
La parte generalmente ritenuta commestibile è il seme contenuto nella drupa (anche se la sua classificazione botanica è dibattuta, e da alcuni identificata come noce)[1], ricoperto da un endocarpo legnoso, ed è noto come gheriglio[2], a sua volta suddiviso in due sezioni simmetriche dal setto internocciolare.
Le due specie di noce da frutto più comuni sono la Juglans regia e la Juglans nigra. La prima ha origini persiane,[3] mentre la seconda proviene dal Nord America. Numerose cultivar di noce sono state commercializzate, quasi tutte ibridi della Juglans regia.[4]
Altre specie includono la J. California (variante californiana della J. nigra), la J. cinerea e la J. major (diffusa principalmente in Arizona).
Nel 2014, la produzione mondiale di noci è stata di 3,354 milioni di tonnellate, con la Cina primo produttore (46%).[5] Gli altri maggiori produttori sono, nell'ordine: Stati Uniti d'America (15%), Iran (12%), Turchia (5%), Messico (3,8%) e Ucraina (3%).
La media mondiale di rendimento delle colture da noce nel 2014 è stata di circa 3,17 tonnellate per ettaro.[5] Il rendimento migliore si riscontra nei paesi dell'Europa orientale, con Slovenia e Romania che producono circa 19 tonnellate per ettaro.[5]
Gli Stati Uniti sono il maggior paese esportatore di noci, seguito dalla Turchia.[6] Il 99% delle noci di provenienza statunitense viene prodotto nella Central Valley californiana.[7]
Posizione | Paese | Produzione (milioni di tonnellate) |
---|---|---|
1 | ![]() |
1,535 |
2 | ![]() |
0,518 |
3 | ![]() |
0,403 |
4 | ![]() |
0,181 |
5 | ![]() |
0,126 |
Mondo | 3,354 |
Posizione | Paese | Produzione (milioni di tonnellate) |
---|---|---|
1 | ![]() |
0,718 |
2 | ![]() |
0,326 |
3 | ![]() |
0,220 |
4 | ![]() |
0,147 |
5 | ![]() |
0,078 |
Mondo | 1,958 |
Dalla parte carnosa della buccia, il mallo, si estrae un succo che macchia e che viene utilizzato in tintoria. Le tinture al mallo di noce hanno delle sfumature fulve e brune, molto solide, si applicano con il pennello su legno bianco e secco per dargli una parvenza di noce; esse virano al nero grazie al solfato di ferro o prendono riflessi vivaci con l'allume. Vengono preparate con mallo ben maturo, che si stacca facilmente dalla buccia, e che viene posto in un recipiente coperto di acqua, ove si conserva anche più di un anno, emanando tuttavia un forte odore. L'impiego avviene utilizzando il mallo così conservato in acqua, facendolo bollire in acqua per due ore in rapporto di 150-200 grammi di mallo per litro di acqua e lasciandolo poi raffreddare, riponendolo infine in bottiglie, pronto per l'uso.[8]. Oggi la terra di Cassel tende a rimpiazzare il mallo di noce per il suo costo più contenuto e per le sue buone caratteristiche. Talvolta esso viene commercializzato abusivamente come estratto di mallo.