Al giorno d'oggi, Metonimia è diventato argomento di interesse e dibattito in diverse aree. La sua rilevanza spazia dalla politica, all’economia, alla società, all’ambiente, alla tecnologia, alla scienza e alla cultura. Metonimia ha un impatto significativo sulla vita quotidiana e sui processi decisionali delle persone in tutto il mondo. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Metonimia e la sua influenza in vari contesti, nonché la sua evoluzione nel tempo. Inoltre, discuteremo del ruolo che Metonimia svolge oggi e di come si prevede che influenzerà il futuro.
La metonimia[1] (dal greco μετωνυμία, metōnymía, composto da μετά, metà, 'attraverso', 'oltre', e ὄνομα, ònoma, 'nome', con il significato di 'scambio di nome' e dal latino metonimia) è un tropo, cioè una figura retorica di significato.
Consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato.[2]
La metonimia è simile alla sineddoche, ma nella prima il carattere della relazione tra i due termini è di tipo qualitativo, mentre nella seconda c'è una relazione di carattere quantitativo; tuttavia non è facile saperle distinguere. È inoltre concettualmente assai vicina alla metafora, anche se in quest'ultima i due termini appartengono a campi semantici diversi.[3].
La metonimia si basa su un rapporto tra i due termini di causa-effetto ("sentire il telefono" al posto di "sentire lo squillo del telefono"), del contenente per il contenuto ("bersi una lattina di birra", dove in realtà si beve il contenuto della lattina e non la lattina stessa), l'autore per l'opera ("Amo Leopardi", "Leggo Kafka"), il materiale per l'oggetto (come quando si usa "ferro" per dire "spada" o "legno" per dire "nave" come nel canto di Ulisse di Inferno, XXVI, v. 101, o "la pietra" per "la tomba" come nel sonetto di Foscolo In morte del fratello Giovanni, al v. 3), del luogo al posto di ciò che vi si trova ("il Quirinale" per "il Presidente della Repubblica Italiana"), il concreto per l'astratto ("onorare la maglia" per "tenere alto il nome della propria squadra"), o l'astratto per il concreto ("l'infanzia" per "i bambini").
Esistono numerosi tipi di modalità di sostituzione afferenti alla metonimia, per esempio[2]:
In tutti questi casi il termine usato indica comunque il concetto da esprimere malgrado la mancanza del termine proprio, in quanto tra le due parole c'è una connessione diretta o indiretta.
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