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Комитет за държавна сигурност (Komitet za Dăržavna Sigurnost ) (Comitato per la Sicurezza dello Stato) | |
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Descrizione generale | |
Attivo | 1963- 1990 |
Nazione | ![]() |
Servizio | Polizia segreta Polizia politica Controspionaggio Sicurezza interna Repressione del dissenso |
Tipo | Servizio segreto |
Soprannome | KDS |
Suddivisioni | |
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Comandanti | |
Direttori | Angel Solakov (1965-1968) Mirčo Spasov (1969-1973) Grigor Šopov (1973-1990) |
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Il Komitet za dăržavna sigurnost (in bulgaro Комитет за държавна сигурност?, lett. "Comitato per la Sicurezza dello Stato") era il servizio segreto della Repubblica Popolare di Bulgaria durante la guerra fredda, fino al 1989. Tale istituto era conosciuto comunemente con il nome abbreviato di Dăržavna sigurnost, abbreviato con DS (o KDS).
Nel 1964 la Sicurezza di Stato formò l'unità Servizio 7, guidata dal colonnello Petko Kovačev, dedicata all'omicidio, al rapimento e alla disinformazione contro i dissidenti bulgari all'estero. L'unità eseguì azioni contro dissidenti in Italia, Regno Unito, Danimarca, Germania Ovest, Turchia, Francia, Etiopia, Svezia e Svizzera. I documenti descriventi le attività dell'unità vennero desecretati solo nel 2010.[2].
I due casi più famosi ai quali è stata collegata l'attività dei servizi segreti bulgari, per il resto molto poco pubblicizzata, sono stati il caso dell'assassinio del dissidente Georgi Markov, ucciso a Londra con un ombrello avvelenato (il cosiddetto ombrello bulgaro) mentre era sotto la protezione del MI5 e il tentativo di assassinio del papa Giovanni Paolo II nel 1981 da parte del turco Mehmet Ali Ağca, appartenente alla organizzazione nazionalista turca dei Lupi Grigi; quest'ultimo coinvolgimento fu sempre smentito dalla Bulgaria, e anche dal papa stesso durante una visita ufficiale in Bulgaria nel 2002. Altro caso di coinvolgimento del KDS è nei contatti con le Brigate Rosse italiane durante il rapimento del generale James Lee Dozier[3].