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IEEE 802.1ad è uno standard definito dall'ente internazionale IEEE nell'ambito del gruppo 802.1 sull'architettura delle reti dati basate sul protocollo Ethernet.
L'ultima versione, intitolata 802.1ad Provider Bridges, è stata approvata l'8 dicembre 2005 e pubblicata il 26 maggio 2006.[1]
La normativa è un'estensione dei concetti definiti nello standard IEEE 802.1Q verso reti multiutente gestite da un operatore (Provider) proprietario della rete usata per collegare tra loro le LAN dei singoli utenti.
Lo standard IEEE 802.1Q, con un'opportuna estensione dell'header della trama Ethernet che aggiunge un tag di LAN Virtuale (Virtual-LAN o VLAN tag), consente la possibilità di definire delle LAN virtuali all'interno di una singola rete, tenendo distinto e separato il traffico relativo a ciascuna LAN virtuale. In questo modo è possibile partizionare le risorse di rete tra più utenti distinti, a cui sono assegnate una o più LAN virtuali, rendendo di fatto la rete di tipo multi-utente. Tuttavia, questo meccanismo presenta alcuni vincoli:
Con l'evoluzione del traffico dati e l'impiego di reti convergenti dati-telefonia, tali vincoli rappresentano un limite per la crescita e la corretta gestione di reti multi-utenza e multi-servizio.
La normativa IEEE 802.1ad mira esplicitamente a superare tali vincoli applicando in modo ricorsivo i concetti dello standard IEEE 802.1Q agli estremi della rete multi-utente, che viene detta "rete del Provider" da cui il termine alternativo di Provider Bridge con cui si indica la tecnologia definita dalla normativa.
In pratica, all'ingresso della rete del Provider all'header della trama Ethernet viene aggiunto, tramite impilamento (stacking), un secondo VLAN tag caratterizzato dalla stessa struttura definita nella normativa 802.1Q ma con valori assegnati dal Provider in modo autonomo. All'interno della rete del Provider, il traffico viene gestito in modo assolutamente analogo a quanto previsto dalla normativa 802.1Q. L'informazione aggiuntiva viene poi rimossa all'uscita della rete del Provider, quando il traffico viene riconsegnato alla rete dell'utente secondo la sua struttura originaria.
La normativa introduce anche una variante nella terminologia per evitare confusioni tra il VLAN tag nativo del traffico utente e quello aggiunto nella rete del Provider: si parla quindi di Customer VLAN o C-VLAN riferendosi al tag della trama 802.1Q (tag che si presuppone già presente nel traffico dei singoli utenti) e di Service VLAN o Stacked VLAN o S-VLAN riferendosi al tag della trama 802.1ad aggiunto dal Provider.
Informalmente è chiamato anche Q in Q o QinQ.
Come nel caso della 802.1Q, anche la normativa 802.1ad non modifica il formato della trama Ethernet ma si limita ad estenderne l'header aggiungendo quattro byte:
Il resto del frame Ethernet rimane identico all'originale.
Poiché con la modifica di questo header il frame viene cambiato, il meccanismo di incapsulazione di 802.1ad richiede il ricalcolo del campo FCS nel trailer Ethernet.
La normativa identifica in modo chiaro i confini della rete multi-utente di tipo Provider come i punti (porte) in cui avviene l'aggiunta o la rimozione della S-VLAN. Nelle porte di accesso alla rete Provider, la S-VLAN viene assegnata dal Provider sulla base dei valori di C-VLAN indicati dall'utente. Va notato che questa negoziazione avviene solo tra il Provider e il singolo utente, che è quindi libero di usare per il suo traffico tutti i valori di C-VLAN desiderati senza dover tener conto dei valori usati dagli altri utenti della rete (come invece è necessario nel caso di reti 802.1Q). Sarà cura solo del Provider scegliere un valore o un campo di valori di S-VID univoco in modo da tenere distinti i traffici dei vari utenti, per i quali questa operazione di assegnamento della S-VID diviene trasparente.
All'interno della rete Provider, per la distribuzione del traffico e la gestione delle priorità viene preso in considerazione esclusivamente l'S-VLAN. Nelle porte in uscita dalla rete del Provider, l'S-VLAN viene rimosso e il pacchetto viene riconsegnato nella rete del Customer con la sua C-VLAN originaria (trasporto trasparente).
In ingresso, la S-VID può essere assegnata a tutto il traffico proveniente da una porta, che si assume in questo caso completamente dedicata a un utente, oppure solo a un sottoinsieme di valori di C-VLAN, consentendo così un'ulteriore differenziazione del traffico. Questa operazione di associazione tra C-VLAN e S-VID viene definita classificazione del traffico. Grazie a questa operazione, su una rete di tipo Provider è possibile definire un totale di 212 * 212= 16.777.216 traffici differenti, equivalenti ad altrettante LAN virtuali.
In aggiunta a questo, il Provider può assegnare liberamente anche i tre bit di priorità previsti nella S-VLAN, in linea di principio in modo indipendente dal valore di priorità presenti nel C-VLAN. Questo consente, in caso di congestione di traffico, di stabilire delle priorità di traffico relative tra le varie S-VLAN, ossia tra i vari utenti, nonché di controllare l'allocazione e le modalità di accesso alla banda disponibile (operazione di policing e di gestione della qualità del servizio, QoS). Pertanto, in una rete basata su 802.1ad, è perfettamente possibile che un pacchetto appartenente all'utente X e definito a bassa priorità nella C-VLAN venga associato a una S-VLAN ad alta priorità e quindi avere la precedenza su un pacchetto di un utente Y a più alta priorità nella C-VLAN ma associato a una S-VLAN meno prioritaria rispetto a quella dell'utente X.
La tecnologia descritta nella normativa IEEE 802.1ad trova un campo di utilizzo nella distribuzione di dati su reti telefoniche o geografiche come ad esempio nel caso dei cosiddetti contenuti Triple play (internet, video on demand e Voice over IP tramite ADSL o telefonia mobile) e nelle reti di trasporto telefonico o dati che offrono come servizio l'interconnessione geografica tra reti o sottoreti distribuite (per esempio, reti aziendali multisito).