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Guglielmo Zanasi | ||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||
Calcio ![]() | ||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante e centrocampista) | |||||||||||||||
Termine carriera | 1938 - giocatore 1939 - allenatore | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 21 agosto 2012 | ||||||||||||||||
Guglielmo Zanasi (Formigine, 14 aprile 1909 – Piacenza, 14 aprile 1978) è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano, di ruolo attaccante.
Per la somiglianza fisica e nello stile di gioco con Felice Borel è stato soprannominato "Farfallino", come il giocatore della Juventus[1].
Esordisce nella Garibaldi e nella Pro Calcio, squadre partecipanti ai campionati uliciani[2], e nel 1925 passa al Modena. Con i gialloblu esordisce l'anno successivo, il 5 dicembre 1926 sul campo dell'Alba Roma, nella partita vinta dai modenesi per 2-1 con un gol proprio di Zanasi[1]. Rimane tra le file del Modena fino al 1928, giungendo anche alla finale di Coppa CONI persa contro la neonata Roma[3].
Nell'estate 1928 il compagno di squadra Otello Bellei passa in prestito al Piacenza, e segnala Zanasi ai dirigenti piacentini[1]. Il trasferimento avviene alla condizione di trovare all'attaccante del Modena (diplomato ragioniere) un posto nella locale Cassa di Risparmio[1]. Nella prima stagione piacentina, nel campionato di Prima Divisione 1928-1929, Zanasi realizza 8 reti in 26 partite[4]; al termine del campionato viene chiamato ad assolvere gli obblighi di leva come bersagliere a Milano[1][5], e lascia temporaneamente il Piacenza continuando l'attività nel Milan[1]. Con la formazione rossonera debutta nella Serie A a girone unico il 15 dicembre 1929, nella vittoria interna per 5-2 sulla Cremonese, mettendo a segno una rete[6]; la sua seconda e ultima partita con il Milan gioca il 5 gennaio successivo, contro il Padova, senza reti[7]. A fine stagione la società rossonera gli propone un contratto professionistico da duemila lire mensili[1], ma Zanasi rifiuta per ritornare al Piacenza e al suo lavoro alla Cassa di Risparmio, retribuito con 700 lire al mese[1].
Nel Piacenza proseguirà tutta la sua carriera calcistica, nei campionati di Prima Divisione e successivamente di Serie C, arretrando la sua posizione da attaccante a mezzala o mediano[8]. L'ultima stagione da lui disputata è il campionato 1937-1938, in cui la squadra allenata da Carlo Corna viene sconfitta nello spareggio-promozione di Pavia dal Fanfulla (partita a cui Zanasi, capitano e leader della squadra, non partecipa a causa di squalifica[1][9]).
Nell'estate 1938, non ancora trentenne, interrompe l'attività agonistica, in contrasto con la politica di indebolimento della squadra portata avanti dalla dirigenza, che aveva ceduto progressivamente i migliori giocatori (come Sandro Puppo e Giovanni Gaddoni)[1]. Rimane in forza alla società come allenatore, nel campionato di Serie C 1938-1939 concluso in un'anonima posizione di centroclassifica[1][10].
Ritornato al suo lavoro di impiegato di banca (nella quale salirà di grado fino a diventarne direttore[1]), farà parte della dirigenza del Piacenza negli anni '50 e '60[1], ricoprendo anche il ruolo di direttore sportivo dal 1961 al 1963[11].