Nel mondo di oggi, Ghiandola è un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro della società. Che si tratti di un argomento attuale, di una figura di spicco, di un evento storico o di qualsiasi altro ambito importante, Ghiandola ha catturato l'attenzione di persone di ogni età e provenienza. Questa attenzione è dovuta, in parte, alla rilevanza che Ghiandola ha nella vita quotidiana delle persone, così come al suo impatto in diversi ambiti, come la politica, la cultura, la tecnologia o l'economia. Questo articolo cerca di esplorare ulteriormente il significato e l'importanza di Ghiandola, oltre a fornire un'analisi dettagliata del suo impatto sulla società odierna.
Le ghiandole sono organi secretori che servono alla liberazione di sostanze utili all'organismo. L'unità funzionale, o parenchima, della ghiandola è rappresentato da un epitelio ghiandolare in associazione a una porzione connettivale (stroma) di sostegno e trofica, tale da ospitare e rendere possibile il transito di una rete sanguigna di nutrizione e delle terminazioni nervose.
In base al destino del secreto si distinguono due tipi di ghiandole:
Tutte e due queste tipologie di ghiandole sono accomunate dall'origine: ambedue derivano da un epitelio di rivestimento che, invaginandosi, si approfonda nel connettivo sottostante. Per quanto riguarda le ghiandole esocrine, sono generalmente pluricellulari (fatta eccezione per la cellula mucipara caliciforme) e possiamo suddividerle in due unità: adenomero e dotto escretore. L'adenomero è l'unità secernente della ghiandola, ovvero che produce il secreto. Tale porzione, o comunque la ghiandola stessa, rimane collegata all'epitelio da cui ha avuto origine mediante il dotto, all'interno del quale viene riversato il secreto. Questa costituisce l'organizzazione di una ghiandola esocrina. Per quanto invece concerne la ghiandola endocrina, la modalità di origine è la medesima, fatto salvo che si perde il collegamento con l'epitelio di origine (non si distingue né un dotto escretore né un adenomero) e che il parenchima ghiandolare si organizza attorno a una fitta rete capillare sinusoidale all'interno della quale immettono il loro secreto, ossia l'ormone.
Le ghiandole possono essere classificate in base a vari parametri: in base al numero di cellule che le compongono in:
Le pluricellulari si possono classificare in base alla modalità con cui viene liberato il secreto in ghiandole:
In funzione della natura chimica del secreto si riconoscono ghiandole:
Le semilune sierose immettono il loro secreto all'interno dei capillari di secrezione, che non sono dei vasi bensì delle microcavità (specie di canalicoli) tra le docce delle cellule mucose adiacenti.
Le ghiandole possono anche essere classificate in
La forma dell'adenomero costituisce un ulteriore parametro di classificazione delle ghiandole in (in ordine crescente del lume dell'adenomero) acinose, tubulari, alveolari. A seconda del rapporto adenomero/dotto escretore si hanno ghiandole:
Vi possono essere delle ghiandole di grosse dimensioni che presentano una loro tipica organizzazione detta a lobi. In tal caso la ghiandola è rivestita da un connettivo denso detto capsula. Da questa si dipartono dei setti connettivali (detti interlobari) che dividono la ghiandola in lobi; dai setti interlobari si staccano setti di connettivali interlobulari che dividono il lobo in lobuli.
L'epitelio ghiandolare endocrino produce ormoni che vengono riversati nell'interstizio connettivale e da qui nel circolo sanguigno o linfatico, oppure nei liquidi interstiziali o transcellulari; possono essere trasportati da proteine oppure essere liberi (in questo caso si dice che hanno attività biologica).
L'ormone è una sostanza che influenza il metabolismo della cellula (detta cellula bersaglio) per cui ha i recettori su di essa: sulla membrana plasmatica o all'interno, nel citoplasma. Il complesso ormone-recettore determina una serie di modificazioni metaboliche dell'ormone (trasduzione) che gli permettono di svolgere il suo effetto metabolico. Ne deriva che gli ormoni sono sostanze altamente selettive: per esempio, l'ormone TSH o tireotropo prodotto dall'ipofisi ha le sue cellule bersaglio esclusivamente tra quelle della tiroide, poiché solo quelle possiedono i recettori per tale ormone. Di quest'ultimo è inoltre necessario tenere presente la natura chimica, non perché essa ponga in essere una classificazione delle ghiandole endocrine ma perché determina la modalità di azione dell'ormone stesso.
Vi sono tre tipologie di ormoni: steroidei, aminici e peptidici.
- Gli ormoni steroidei: sono prodotti da: gonadi e corticale del surrene (es: Cortisolo), sono dei derivati del colesterolo, sono molecole lipofile non idrolizzabile e anfipatico; pertanto essi non solo hanno recettori sulla membrana cellulare, ma possono anche valicare la membrana plasmatica della cellula bersaglio e legarsi a un recettore citoplasmatico. vengono prodotti ex-novo e secreti come ormoni liberi ad attività biologica, non vengono immagazzinati nelle cellule, ma esiste una riserva nel sangue legata a proteine di trasporto. queste stesse proteine permettono anche di allungarne molto l'emivita plasmatica, anche fino a una settimana. vengono degradati negli organi bersaglio.
- Gli ormoni aminici: sono derivati da modificazioni di aminoacidi: dal Triptofano deriva la Melatonina, dalla TIrosina: le catecolamine e gli ormoni tiroidei. hanno recettori citoplasmatici. sono molecole lipofile non idrolizzabile e anfipatico; pertanto essi non solo hanno recettori sulla membrana cellulare, ma possono anche valicare la membrana plasmatica della cellula bersaglio e legarsi a un recettore citoplasmatico. vengono prodotti ex-novo e secreti come ormoni liberi ad attività biologica, non vengono immagazzinati nelle cellule, ma esiste una riserva nel sangue legata a proteine di trasporto. queste stesse proteine permettono anche di allungarne molto l'emivita plasmatica, anche fino a una settimana. vengono degradati negli organi bersaglio.
- Gli ormoni peptidici e polipeptidici: vengono sintetizzati come le proteine e spesso come pre-pro-ormoni. possono presentare dei gruppi polari e possono altresì essere ingombranti; essi, dunque, hanno una certa difficoltà a valicare la membrana plasmatica: ecco che allora si legano a dei recettori di membrana (proteine glicosilate) e tale legame inizia una serie di reazioni a catena che culminano con la trasformazione dell'ATP in cAMP (adenosinmonofosfato ciclico). Questa sostanza fa, pertanto, le veci dell'ormone, passandone all'interno della cellula il messaggio, ossia agendo come secondo messaggero. In altri termini, quest'ultima categoria di ormoni agisce attraverso una trasduzione del segnale. Vegnono immagazzinati in vescicole e secreti dopo stimolo opportuno, per esocitosi. Vengono trasportati da proteine nel sangue. Hanno un'emivita breve (min - ore). vengono degradate nel sangue, già da subito, ad opera di peptidasi, poi da fegato e reni.
Le ghiandole endocrine possono essere divise in due gruppi:
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