Germanio

In questo articolo ci addentreremo nell'affascinante mondo di Germanio, esplorandone le molteplici dimensioni e il suo impatto sulla vita di tutti i giorni. Dalla sua origine alla sua evoluzione nel tempo, Germanio è stato oggetto di interesse e studio in diverse discipline. Analizzeremo la sua rilevanza nel contesto attuale, così come le diverse prospettive che esistono attorno a questo argomento. Attraverso un approccio multidisciplinare, cercheremo di far luce su aspetti poco conosciuti di Germanio, con l’obiettivo di offrire una visione ampia e arricchente su questo argomento di interesse generale.

Germanio
   

32
Ge
 
               
               
                                   
                                   
                                                               
                                                               
   

gallio ← germanio → arsenico

Aspetto
Aspetto dell'elemento
Aspetto dell'elemento
bianco-grigiastro
Linea spettrale
Linea spettrale dell'elemento
Linea spettrale dell'elemento
Generalità
Nome, simbolo, numero atomicogermanio, Ge, 32
Seriesemimetallo
Gruppo, periodo, blocco14 (IVA), 4, p
Densità5 323 kg/m³
Durezza6,0
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Termine spettroscopico3P0
Proprietà atomiche
Peso atomico72,64
Raggio atomico (calc.)125(125) pm
Raggio covalente122 pm
Configurazione elettronica3d10 4s2 4p2
e per livello energetico2, 8, 18, 4
Stati di ossidazione4 (anfotero), 2, 0, -4
Struttura cristallinacubica a facce centrate
Proprietà fisiche
Stato della materiasolido
Punto di fusione1 211,4 K (938,3 °C)
Punto di ebollizione3 093 K (2 820 °C)
Volume molare13,63×10−6 m³/mol
Entalpia di vaporizzazione330,9 kJ/mol
Calore di fusione36,94 kJ/mol
Tensione di vapore74,6 μPa a 1 210 K
Velocità del suono5400 m/s a 293,15 K
Altre proprietà
Numero CAS7440-56-4
Elettronegatività2,01 (Scala di Pauling)
Calore specifico320 J/(kg·K)
Conducibilità elettrica1,45/(m·Ω)
Conducibilità termica59,9 W/(m·K)
Energia di prima ionizzazione762 kJ/mol
Energia di seconda ionizzazione1 537,5 kJ/mol
Energia di terza ionizzazione3 302,1 kJ/mol
Energia di quarta ionizzazione4 411 kJ/mol
Energia di quinta ionizzazione9 020 kJ/mol
Isotopi più stabili
isoNATDDMDEDP
70Ge20,52% Ge è stabile con 38 neutroni
72Ge27,45% Ge è stabile con 40 neutroni
73Ge7,76% Ge è stabile con 41 neutroni
74Ge36,52% Ge è stabile con 42 neutroni
76Ge7,75% 2 β-; 1,78×10^21 a
iso: isotopo
NA: abbondanza in natura
TD: tempo di dimezzamento
DM: modalità di decadimento
DE: energia di decadimento in MeV
DP: prodotto del decadimento

Il germanio è l'elemento chimico di numero atomico 32 e il suo simbolo è Ge. È un elemento del quarto periodo e il terzo nel gruppo del carbonio, collocato tra silicio e stagno, la cui esistenza fu prevista da Mendeleev.[1]

È un metalloide lucido, duro, fragile, bianco-argenteo, dal comportamento chimico intermedio tra quello di Si e quello di Sn.[2] Come quest'ultimo, forma un gran numero di composti organometallici. Come il silicio, è un semiconduttore e per questo in passato fu largamente usato in elettronica per la fabbricazione di diodi e transistor. Insieme al vicino gallio e all'indio, è considerato un elemento di importanza critica in tecnologia.[3]

Fu trovato per la prima volta nel 1886 nel minerale argirodite.[4]

Caratteristiche

Il germanio ha un aspetto metallico lucido, ha la stessa struttura cristallina del diamante ed è un semiconduttore. Allo stato puro il germanio è cristallino, fragile e mantiene il suo aspetto lustro se esposto all'aria a temperatura ambiente. Tecniche di raffinamento a zona hanno permesso la creazione di germanio cristallino per semiconduttori con solo una parte di impurità su 10 milioni.

Storia

Ciotola in germanio.

Nel 1871 il germanio (dal latino Germania) fu uno degli elementi di cui Dmitrij Mendeleev predisse l'esistenza; poiché nella sua tavola periodica la casella dell'analogo del silicio era vuota, egli predisse che si sarebbe trovato un nuovo elemento che in via provvisoria battezzò ekasilicio. L'elemento in questione fu più tardi scoperto da Clemens Winkler nel 1886. Questa scoperta fu un'importante conferma dell'idea di Mendeleev della periodicità degli elementi.

Proprietà Ekasilicio Germanio
massa atomica 72,64 72,63
volume atomico 13 13,22
densità (g/cm³) 5,5 5,35
punto di fusione (°C) alto 947 °C
colore grigio grigio
calore specifico 0,073 0,076
Tipo di ossido EsO2, refrattario GeO2, refrattario
densità dell'ossido (g/cm³) 4,7 4,7
punto ebollizione del tetracloruro < 100 °C 86 °C
densità del tetracloruro 1,9 1,9

Lo sviluppo del transistor al germanio aprì la porta a tantissime applicazioni dell'elettronica allo stato solido: dal 1950 fino al 1970 circa il mercato del germanio per semiconduttori crebbe costantemente. Durante gli anni settanta venne gradualmente sostituito dal silicio, le cui prestazioni come semiconduttore sono superiori anche se richiede cristalli molto più puri, che non potevano essere fabbricati facilmente nei primi anni del dopoguerra. Nel frattempo aumentò moltissimo la domanda di germanio per fibre ottiche per reti di comunicazioni, per sistemi di visione notturna agli infrarossi e catalizzatori per reazioni di polimerizzazione; questi tre usi hanno rappresentato l'85% del consumo mondiale di germanio nel 2000.

Applicazioni

Diversamente dalla maggior parte dei semiconduttori, il germanio ha un piccolo intervallo di banda proibita, cosa che gli permette di rispondere in modo efficiente anche alla luce infrarossa. Viene quindi usato nella spettroscopia infrarossa e in altri equipaggiamenti ottici che necessitano di rivelatori di infrarossi estremamente sensibili. Le più notevoli caratteristiche fisiche dell'ossido di germanio (GeO2) sono il suo elevato indice di rifrazione e la sua bassa dispersione ottica, che lo rendono specialmente utile nelle lenti degli obiettivi grandangolari delle macchine fotografiche, in microscopia e per il nucleo centrale (core) delle fibre ottiche.

I transistor al germanio sono ancora utilizzati nella costruzione di alcuni effetti a pedale per chitarra elettrica (principalmente riconducibili alla categoria dei Fuzz) dai musicisti che vogliono ricreare il carattere autentico di certe sonorità tipiche del rock degli anni sessanta e settanta.

La lega germaniuro di silicio (SiGe) sta diventando rapidamente un importante materiale semiconduttore per l'uso in circuiti integrati ad alta velocità: i circuiti integrati basati su giunzioni Si-SiGe possono essere molto più veloci di quelli che usano solo silicio. Un'applicazione attuale del germanio è nell'ambito delle memorie a cambiamento di fase, come elemento della lega GeSbTe.

Un'altra applicazione tecnologica del germanio come cristallo singolo ad alta purezza (Hyperpure Germanium, HpGe) è nei rivelatori per spettroscopia gamma, in cui il suo ridotto band gap lo rende più adatto del silicio per rilevare radiazioni gamma ottenendo maggiori risoluzione e sensibilità; tuttavia, al contrario del silicio, il germanio deve essere mantenuto raffreddato alla temperatura dell'azoto liquido (77 K).

Altri usi:

Alcuni composti del germanio hanno bassa tossicità per i mammiferi e molto alta per certi batteri: perciò sono stati creati medicinali basati su questi composti.

Isotopi

Il germanio è presente in natura in cinque isotopi: 70Ge, 72Ge, 73Ge, 74Ge, 76Ge. Di questi, il 76Ge è debolissimamente radioattivo: decade per doppio decadimento beta e ha una emivita di 1,78×1021 anni. Il 74Ge è l'isotopo più comune con un'abbondanza relativa del 36% circa; il meno comune invece è il 76Ge con il 7%.[5] Quando l'isotopo 72Ge viene bombardato con particelle alfa, genera nuclei stabili di 77Se emettendo elettroni ad alta energia nel processo.[6] Per questo motivo si usa insieme al radon nelle batterie nucleari.[6]

Sono stati sintetizzati almeno 27 radioisotopi con numeri di massa che vanno da 58 a 89. Il più stabile è il 68Ge che decade per cattura elettronica e ha una emivita di 270,95 giorni. Il meno stabile è il 60Ge con emivita di 30 ms. Anche se la maggior parte degli isotopi del germanio decade per decadimento beta, il 61Ge e il 64Ge decadono per emissione di un positrone, e gli isotopi dal 84Ge al 87Ge hanno anche cammini di decadimento attraverso decadimento beta ed emissione di neutrone ritardata β.

Disponibilità

Il germanio si trova nell'argirodite (solfuro di germanio e argento), nel carbone, nella germanite, in minerali di zinco e in altri minerali ancora.

Il germanio si ricava commercialmente dalla polvere di lavorazione dei minerali di zinco e dai sottoprodotti di combustione di certi tipi di carbone. Una grande riserva di germanio è costituita dalle miniere di carbone.

Lo si può estrarre anche da altri minerali per distillazione frazionata del suo tetracloruro volatile. Questa tecnica permette la produzione di germanio ultrapuro. Nel 1997 il costo commerciale del germanio è stato di 3 dollari al grammo. Nel 2000 il prezzo del germanio era 1,15 dollari al grammo (o di 1 150 dollari per chilogrammo).

Note

  1. ^ (EN) Masanori Kaji, D. I. Mendeleev's Concept of Chemical Elements and the principles of Chemistry, in Bull. Hist. Chem., vol. 27, n. 1, 2002, pp. 4-16.
  2. ^ John Emsley, Nature's building blocks: an A - Z guide to the elements, Repr. (with corr.), Oxford University Press, 2002, pp. 506-510, ISBN 978-0-19-850341-5.
  3. ^ (EN) Katri Avarmaa, Lassi Klemettinen e Hugh O’Brien, Critical Metals Ga, Ge and In: Experimental Evidence for Smelter Recovery Improvements, in Minerals, vol. 9, n. 6, 2019-06, pp. 367, DOI:10.3390/min9060367. URL consultato l'11 luglio 2024.
  4. ^ (EN) Klaus Volke, Clemens Winkler – zum 100. Todestag, in Chemie in unserer Zeit, vol. 38, n. 5, 2004-10, pp. 360–361, DOI:10.1002/ciuz.200490078. URL consultato l'11 luglio 2024.
  5. ^ G. Audi, Nubase2003 Evaluation of Nuclear and Decay Properties, in Nuclear Physics A, vol. 729, n. 1, Atomic Mass Data Center, 2003, pp. 3–128, Bibcode:2003NuPhA.729....3A, DOI:10.1016/j.nuclphysa.2003.11.001.
  6. ^ a b Alpha Fusion Electrical Energy Valve (PDF), su nuenergy.org, Nu Energy Research Institute. URL consultato il 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2008).

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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