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I frontalieri sono cittadini residenti in uno Stato che lavorano in un altro Stato[1].
La Convenzione istitutiva dell'Associazione Europea di Libero Scambio (AELS) firmata a Stoccolma il 4 gennaio 1960 definisce e regolamenta le attività dei cittadini di uno Stato membro che risiedono sul territorio di uno Stato membro ed esercitano un'attività indipendente sul territorio di un altro Stato membro e ritornano al luogo del proprio domicilio di norma ogni giorno o almeno una volta alla settimana[2].
Paese di lavoro | Frontalieri |
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87 390[3] |
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6.500[5] |
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3.700[6] |
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1.500[7] |
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1.894[8] |
Un accordo fra Italia e Canton Ticino stabilisce il diritto dei lavoratori italiani frontalieri a non subire la doppia imposizione fiscale da parte dei due Stati e a beneficare del ritorno delle somme versate al fisco elvetico.[9] Il distacco lavorativo transfrontaliero è un tema che interessa 17.5 milioni di lavoratori europei ed è regolato dalla direttiva n. 2018/957, recepita dal decreto legislativo n. 122 del 15 Settembre 2020.[10]
L'accordo sulla tassazione dei frontalieri del 1974 prevede che gli italiani non paghino l'IRPEF, ma che paghino le imposte sul reddito soltanto in Svizzera.[11]