Flanella è un argomento che ha suscitato grande interesse negli ultimi anni, poiché il suo impatto abbraccia diversi ambiti della società. Fin dalla sua apparizione è diventato argomento di dibattito, ricerca e riflessione, generando opinioni contrastanti e arricchendo la conoscenza attorno ad esso. In questo articolo approfondiremo i diversi aspetti che circondano Flanella, esplorandone la storia, l'evoluzione e l'impatto oggi. Analizzeremo diverse prospettive, prove e argomentazioni per comprendere appieno questo fenomeno che ha catturato l'attenzione di così tante persone in tutto il mondo.
La flanella è un tessuto leggero, morbido, caldo, con armatura a saia.
Realizzato in lana o cotone, con filato cardato, ha superficie uniforme, leggermente pelosa. Subisce come trattamenti di finissaggio: follatura, garzatura e pettinatura. È particolarmente caldo, anche se leggero, perché la peluria, sollevata dalla garzatura, trattiene aria che agisce da isolante termico[1].
Le sue caratteristiche sono la resistenza (per i materiali usati) unita alla morbidezza, per l'armatura a saia e il finissaggio.
Ha conosciuto momenti di maggior diffusione nel passato, quando era usata per bende e pannolini; oggi le nuove stoffe (soprattutto le magline) e le fibre sintetiche l'hanno sostituita in molti campi (biancheria da letto, pigiami).
Adatta alla confezione di abbigliamento maschile, soprattutto per camicie, giacche e pantaloni, può essere in tinta unita o scozzese[2].
Caratteristiche dei tessuti in lana
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