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Nella tradizione religiosa popolare il famiglio è uno spirito maligno,[1] generalmente un demone minore, che funge da servitore delle streghe,[2] e da cui derivano le storie di superstizione per i gatti neri o per i gufi, ritenuti posseduti da uno di essi.
Si riteneva che i famigli potessero assumere l'aspetto non soltanto di gatti e gufi, ma anche di altri animali come corvi, cornacchie, civette, rospi, furetti, ecc.[1]
La strega, per tradizione, poteva ricevere un famiglio direttamente dal diavolo.[3] In occasione della cacce alle streghe occorse nel Medioevo e nel Rinascimento, molti di questi animali, tra cui in particolare i gatti, essendo ritenuti di origine diabolica vennero sterminati, soprattutto in Scozia ed Inghilterra. Ne derivò una maggiore proliferazione di topi, spesso portatori di peste.[4]
Non sempre tuttavia ai famigli era attribuita una pessima fama, anzi in alcuni luoghi della Germania potevano essere considerati amichevoli in quanto assistenti di persone particolarmente sagge, come i maghi o le guide spirituali delle comunità.[5]
Per la loro capacità di presentire i pericoli o gli eventi funesti, potevano essere usati a scopi scaramantici e protettivi contro malocchi e malattie, oppure come catalizzatori nei rituali di magia, oltre che in tutte le forme di divinazione. Tramite un incantesimo il loro spirito poteva anche essere racchiuso dentro bottiglie, anelli o pietre, ed evocato al momento opportuno.[6]
Oltre che in Europa, i famigli esistevano anche in diverse parti del mondo come testimoniato da varie tradizioni popolari: in Nuova Guinea gli stregoni o sciamani utilizzano il serpente, in Malaysia il gufo.[7]
Nel Faust di Goethe vengono descritti i famigli di una strega, incaricata da Mefistofele di preparare una pozione in grado di ridare la gioventù al protagonista: essi hanno le sembianze di Gatti Mammoni, e vivono in una fucina di filtri magici.[8]
Nei libri di Carlos Castaneda, i due stregoni principali presso cui lo scrittore svolge il proprio apprendistato appaiono assistiti da due spiriti animaleschi ciascuno, denominati «alleati», e contenuti nella loro «zucca del potere»: quelli di don Juan erano capaci di tramutarsi in un famelico coyote ed un grosso macigno scuro imprecisato; quelli di don Genaro in un gigantesco giaguaro ed un essere alto e secco dalle fattezze umane.[9]
Anche tra i personaggi di Walt Disney, un esempio di famiglio è il corvo della strega Amelia, di nome Gennarino.[10]