Nel mondo di oggi, Economia neoclassica è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per persone di ogni età e provenienza. Il suo impatto si è fatto sentire in diversi aspetti della società, dal livello personale a quello globale, generando dibattiti, riflessioni e cambiamenti significativi in vari ambiti. Mentre ci spostiamo nel 21° secolo, Economia neoclassica continua a essere un argomento che risveglia emozioni, sfide e opportunità, costringendoci a ripensare alle nostre azioni e decisioni. In questo articolo esploreremo diverse prospettive e dimensioni di Economia neoclassica, analizzandone l’evoluzione, il suo impatto e le possibili implicazioni per il futuro.
In economia con la locuzione economia neoclassica ci si riferisce ad un approccio generale alla disciplina economica basato sulla determinazione di prezzi, produzione e reddito attraverso il modello matematico di domanda e offerta.
La scuola di economia neoclassica è convenzionalmente fatta partire dagli anni 1871-1874, quando vennero pubblicate le prime opere sistematiche di William Stanley Jevons, Carl Menger e Léon Walras. Il nuovo modello, denominato marginalismo, tende a trasformare l'economia in una scienza esatta al pari della fisica, e si contrappone sia allo sviluppo marxista del pensiero degli economisti classici, sia alla scuola storica tedesca dell'economia.
Gli individui, secondo la teoria neoclassica, massimizzano una funzione di utilità vincolata dal reddito, e le imprese massimizzano i profitti essendo vincolate dalle informazioni e dai fattori della produzione.[1] La teoria economica prevalente, almeno per quel che riguarda la microeconomia, si rifà alle ipotesi neoclassiche. La scuola neoclassica è spesso chiamata scuola marginalista.[2]
La teoria economica neoclassica copre l'area oggi denominata microeconomia, e assieme all'economia keynesiana costituisce la sintesi neoclassica che è dominante nella teoria economica attualmente insegnata nelle università.[3] Ciò nonostante ci sono economisti contemporanei che hanno espresso critiche nei confronti del modello neoclassico, talvolta producendo formulazione aggiornate del modello stesso, e talvolta rifacendosi a modelli diversi.
Alcuni fra i principali economisti neoclassici sono:[2]
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