Oggi vogliamo addentrarci nell'affascinante mondo di Cile. È un argomento che ha catturato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo, dal suo impatto sulla società alla sua rilevanza nella cultura popolare. Cile è un argomento che ha generato intensi dibattiti e ha suscitato grande interesse in diversi ambiti, dalla politica alla tecnologia. In questo articolo daremo uno sguardo più da vicino a Cile, esplorandone le origini, la sua evoluzione nel tempo e la sua influenza oggi. Unisciti a noi in questo viaggio alla scoperta di tutti gli aspetti affascinanti di Cile e della sua importanza nel mondo contemporaneo.
Cile | |
---|---|
(ES) Por la razón o la fuerza
(IT) Per la ragione o la forza | |
La Repubblica del Cile (in verde scuro) e il territorio antartico rivendicato ma non controllato (in verde chiaro) | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Repubblica del Cile |
Nome ufficiale | (ES) República de Chile |
Lingue ufficiali | Spagnolo |
Altre lingue | Mapudungun, Quechua e Rapanui a livello locale |
Capitale | Santiago del Cile (6.158.080 ab. / Cens. 2014) |
Politica | |
Forma di governo | Repubblica presidenziale |
Presidente | Gabriel Boric |
Indipendenza | Dalla Spagna, 12 febbraio 1818 |
Ingresso nell'ONU | 24 ottobre 19451 |
Superficie | |
Totale | 755.838,7[1] km² (38º) |
% delle acque | 1,07% |
Popolazione | |
Totale | 17.574.003 ab. (2017) |
Densità | 23,25 ab./km² |
Tasso di crescita | 0,88% (2012)[2] |
Nome degli abitanti | Cileni |
Geografia | |
Continente | America meridionale |
Confini | Perù, Bolivia, Argentina |
Fuso orario | da UTC-5 a UTC-32 |
Economia | |
Valuta | peso cileno |
PIL (nominale) | 298 172[3] milioni di $ (2018) (41º) |
PIL pro capite (nominale) | 16,078[3] $ (2018) (57º) |
PIL (PPA) | 481 756[3] milioni di $ (2018) (41º) |
PIL pro capite (PPA) | 25 978[3] $ (2018) (56º) |
ISU (2016) | 0,847 (molto alto) [4] (38º) |
Fecondità | 1,8 (2011)[5] |
Varie | |
Codici ISO 3166 | CL, CHL, 152 |
TLD | .cl |
Prefisso tel. | +56 |
Sigla autom. | RCH |
Lato di guida | Destra (↓↑) |
Inno nazionale | Himno Nacional de Chile |
Festa nazionale | 18 settembre |
1È uno dei 51 stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945. 2 L'Isola di Pasqua e l'Isola Sala y Gómez usano UTC-5. | |
Evoluzione storica | |
Stato precedente | Capitaneria generale del Cile
Cile di Pinochet (1973-1990) |
Il Cile (in spagnolo: Chile), ufficialmente Repubblica del Cile (in spagnolo: República de Chile), è uno Stato situato nell'estremo sud-ovest del continente americano. Ha come capitale Santiago del Cile.
Si estende su un lungo e stretto lembo di terra tra l'Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande, con una superficie totale di 765625 km², comprensiva di territori insulari nell'Oceano Pacifico: delle Isole Juan Fernández, Sala y Gómez, Isole Desventuradas e l'Isola di Pasqua. Il Cile reclama inoltre la sovranità anche su una zona dell'Antartide denominata Territorio antartico cileno: per questo motivo, il Cile si considera il "paese dei tre continenti".
I suoi 17 910 000 abitanti dispongono di un indice di sviluppo umano, percentuale di globalizzazione, PIL procapite, livello di crescita economica e qualità della vita tra i più elevati dell'America Latina; per ISU supera: Argentina, Uruguay, Messico e Brasile. Dal 7 maggio 2010 il Cile fa parte dell'OCSE.
Il paese è seriamente minacciato dal riscaldamento globale e dall'inizio degli anni '90 ha perso almeno il 37% delle sue risorse idriche.[6]
Confina a nord con il Perù, ad est con la Bolivia e l'Argentina e a sud con lo stretto di Drake. È il paese di forma più allungata al mondo, coprendo una distanza da nord a sud (senza la parte antartica) di circa 4300 km, mentre la distanza media da est a ovest è solamente di 180 km.
Il Cile reclama la sovranità anche su una zona dell'Antartide di 1250257,6 km², denominata Territorio antartico cileno, compresa fra i meridiani 90° e 53° ovest fino al Polo Sud. Questa richiesta non è stata accolta a causa della firma al Trattato Antartico che, di fatto, determina la rinuncia alle pretese territoriali nell'Antartide.
Vi sono diverse teorie sull'origine del nome Chile. Secondo una di queste, descritta dal cronista del XVIII secolo Diego de Rosales, il termine deriva dal nome di uno dei capotribù (cacique) chiamato "Tili" che governava la valle dell'Aconcagua fino alla conquista da parte degli Incas.[7] Un'altra teoria punta sulla somiglianza tra la valle dell'Aconcagua e la valle di Casma in Perù, nella quale si trovava una città e una vallata chiamate Chili.[7] Altre teorie sostengono che il nome Chile derivi dal termine Mapuche chilli, che significa "dove finisce la terra",[8] oppure dal termine Quechua chin, "freddo". I primi spagnoli sentirono il nome dagli Incas e dai pochi sopravvissuti della prima spedizione in Perù di Diego de Almagro (1535-36) che si definivano "uomini di Chilli".[8]
L'abate Molina nel suo Compendio de la historia geográfica, natural y civil del reino de Chile fa risalire il termine alla parola mapuche chi o trih con cui veniva definito un uccello con una macchia rossa sulle ali.
Diversi studi collocano l'epoca del popolamento dell'attuale territorio cileno a circa 10.500 anni a.C. Il Cile preispanico era popolato da una varietà di culture indigene che si stanziarono in bande longitudinali, attraversanti anche le Ande e arrivando a territori attualmente argentini nell'Atlantico. Nella zona del nord del paese i gruppi amerindi Aymara, Atacameña e Diaguita stabilirono culture fortemente agricole da parte dell'impero Inca che, dal secolo XV, dominò una grande parte del territorio attuale del Cile, fino al fiume Maule. Al sud del fiume Aconcagua si stabilirono le varie comunità seminomadi degli amerindi mapuche, la principale etnia indigena del paese. Nei canali australi, infine, hanno abitato diversi gruppi indigeni come gli amerindi: Chono, Yámana, Alacalufe ed Ona. Nell'Isola di Pasqua si sviluppò un'avanzata e misteriosa cultura polinesica, praticamente estinta oggi.
Nel 1520, Ferdinando Magellano fu il primo esploratore europeo a visitare il territorio cileno percorrendo lo stretto che porta il suo nome. Ma fu soltanto nel 1535 che i conquistatori spagnoli provarono a conquistare le terre della "valle del Cile" dopo aver sconfitto l'impero Inca. La prima spedizione, condotta da Diego de Almagro, non ebbe i risultati voluti; seguì il tentativo di conquista guidato da Pedro de Valdivia. Lungo il suo cammino verso sud, e attraversando il deserto di Atacama, Valdivia fondò una serie di centri abitati, il primo ed il più importante, il 12 febbraio 1541, fu la città di Santiago della Nuova Estremadura.
Successivamente Valdivia iniziò una campagna militare diretta verso i territori più meridionali dove erano insediate le tribù mapuche, dando così inizio alla guerra di Arauco, che Alonso de Ercilla riportò magistralmente nella sua opera La Araucana (1576). Le battaglie si protrassero per circa tre secoli, intervallate da numerosi periodi di pace, grazie alla realizzazione di "Parlamenti" come quello di Quilín nel 1641, che avrebbe stabilito un limite tra il governo coloniale e le tribù indigene lungo il fiume Bío Bío, dando nome alla zona conosciuta ancora oggi come La Frontiera.
Un discorso a parte merita il tentativo effettuato da Pedro Sarmiento de Gamboa, a partire dal 1581, di colonizzare i territori al nord dello Stretto di Magellano, fondando le città Nombre de Jesús situata alla bocca occidentale dello stretto, e quella Rey Don Felipe alle prossimità dell'attuale Fuerte Bulnes, a circa 60 km a sud di Punta Arenas. Il tentativo fallì miseramente con la morte di tutti i coloni, meno Tomé Hernández, che, al passare del corsaro inglese Cavendish, decise di salire a bordo e di raccontare l'esito della spedizione in un suo scritto.
La Capitanía General de Chile, chiamata anche il Regno del Cile, fu una delle colonie più australi dell'Impero Spagnolo. A causa della sua lontana posizione dai grandi centri e dalle strade commerciali imperiali, e a causa del conflitto con i mapuche, il Cile fu una provincia povera, appartenente al Vicereame del Perù e la cui economia era praticamente destinata a sostenere i pochi abitanti del territorio.
Nel 1810, iniziò, con la costituzione della prima assemblea di governo, il processo di autodeterminazione dalla nazione, e un periodo chiamato Patria Vecchia, che durò fino al 1814, anno della cosiddetta "Catastrofe di Rancagua", quando le truppe reali spagnole riconquistarono il territorio. Le truppe indipendentiste, profughe a Mendoza, formarono un battaglione con i soldati argentini l'Esercito delle Ande guidato da José de San Martín che liberò gran parte del Cile dopo la battaglia di Chacabuco, il 12 febbraio 1817. L'anno successivo, dopo la decisiva Battaglia di Maipú il governo del "Direttore Supremo" Bernardo O'Higgins Riquelme dichiarò l'indipendenza del Cile.
O'Higgins inaugurò un periodo di riforme, lasciando comunque insoddisfatta una grande parte dell'opinione pubblica, provocando, nel 1823, la sua abdicazione. Tra gli artefici dell'indipendenza del Cile un posto di primo piano lo occupa Manuel Rodríguez Erdoíza e ancora da ricordare la figura di José Miguel Carrera. Durante i 10 anni successivi, il Cile avviò una serie di politiche per costruire un nuovo Stato. Dopo una serie di fallimenti, la vittoria conservatrice nella Rivoluzione del 1829 diede inizio ad un periodo di stabilità: il nuovo regime si chiamò Repubblica Conservatrice ed ebbe come primo ministro Diego Portales che, grazie alla Costituzione del 1833, riuscì a costruire le basi politico-amministrative del Cile del XIX secolo.
Il Cile iniziò lentamente a svilupparsi e a stabilizzare le sue frontiere. L'economia fu protagonista di una grande crescita, grazie alla scoperta dei giacimenti di zinco a Chañarcillo e alla crescita del porto di Valparaíso, fatto che provocò un conflitto con il Perù per la supremazia marittima nell'Oceano Pacifico. La formazione della confederazione fra il Perù e la Bolivia fu considerata una minaccia per la stabilità del Cile, per cui Portales dichiarò guerra ai due paesi; la guerra terminò nel 1839 con la vittoria cilena nella battaglia di Yungay e con la dissoluzione della confederazione. Allo stesso tempo, si provò a rafforzare il controllo sul Sud del paese intensificando la penetrazione nella zona dell'Araucanía con la colonizzazione della Llanquihue da parte di immigranti tedeschi. La regione di Magallanes fu incorporata nello stato grazie alla spedizione del capitano di origine scozzese John Williams Wilson che, in una piccola goletta di 16 metri, l'Ancud, costruita appositamente per la spedizione, trasportò 23 persone e alcuni animali nella zona e fondò, il 18 settembre 1843, il Fuerte Bulnes, dichiarando la sovranità cilena sullo Stretto di Magellano. Inoltre ebbe inizio la colonizzazione della zona di Antofagasta.
Dopo quaranta anni di governo conservatore, nel 1871 ebbe inizio un periodo di governo del partito liberale, caratterizzato da una crescita economica dovuta all'estrazione mineraria del nitrato di potassio nella zona di Antofagasta. L'attività estrattiva era così proficua, che la Bolivia iniziò a reclamare questo territorio. Nonostante la firma dei trattati del 1866 e del 1871, i due paesi non riuscirono a risolvere i loro conflitti ed il 14 febbraio 1879, il Cile bombardò il porto di Antofagasta, dichiarando guerra a Bolivia e a Perù e sconfiggendoli entrambi, arrivando addirittura ad attaccare la città di Lima e ad annettere il dipartimento di Antofagasta e le province di Tarapacá, Arica e Tacna[9] e la contemporanea risoluzione dei problemi di confine con l'Argentina in Patagonia per il controllo di Puna di Atacama. Nello stesso periodo finì la Guerra di Arauco con la pacificazione dell'Araucania nel 1881 e l'annessione dell'Isola di Pasqua nel 1888.
Il genocidio dei Selknam, un popolo indigeno della Terra del Fuoco, ebbe luogo alla fine del XIX secolo. La causa principale del loro sterminio fu la privatizzazione della terra nella Terra del Fuoco a vantaggio di grandi estancias.[10]
Nel 1891, il conflitto tra il Presidente José Manuel Balmaceda ed il Congresso causò una guerra civile: i membri del Congresso ottennero la vittoria e stabilirono una repubblica parlamentare. Questi anni si caratterizzarono, nonostante la crescita economica, per l'instabilità politica e la nascita del movimento proletario che portava l'attenzione sulla questione sociale. Dopo anni di dominio delle oligarchie, nel 1920 fu eletto Arturo Alessandri con l'appoggio dei movimenti popolari. La crisi però si accentuò, conducendo in due occasioni alla rinuncia di Alessandri, dopo la promulgazione della Costituzione cilena del 1925, anno che vide la nascita della Repubblica Presidenziale.
Carlos Ibáñez del Campo assunse il governo nel 1927 con un grande sostegno popolare, ma la fine della prima guerra mondiale[11] e la Grande depressione ridussero drasticamente il commercio del nitrato di potassio, producendo una forte crisi economica nel paese: il Cile fu infatti tra le nazioni più colpite dalla recessione a livello mondiale. Ibáñez rinunciò nel 1932 e l'instabilità politica dopo il colpo di stato militare diede vita alla Repubblica Socialista del Cile, che durerà soltanto 3 mesi, finché Alessandri riassunse il potere e rimise in sesto l'economia, ma senza ridurre la tensione tra i partiti. Dopo il massacro del Segundo Obrero, i partiti di tendenza fascista decisero di sostenere il candidato del Partito Radicale del Cile, Pedro Aguirre Cerda che venne nominato presidente nel 1938.
Il mandato di Aguirre Cerda dà inizio ad un periodo di governi fascisti, realizzando diverse riforme e rivendicando il territorio antartico antistante la nazione. A seguito della precoce scomparsa del Cerda, Juan Antonio Ríos, il suo successore, deve fare fronte all'opposizione e alle pressioni degli Stati Uniti per dichiarare la guerra all'asse durante la seconda guerra mondiale, cosa che accade nel 1945. Dopo essere stato sostenuto dal Partito Comunista del Cile, il radicale Gabriel González Videla viene eletto presidente nel 1946. Tuttavia, con l'inizio della Guerra Fredda i comunisti verranno esclusi dalla politica attraverso la Legge Maledetta. Nel 1952, Ibáñez torna alla politica, viene eletto con l'appoggio dei cittadini, ma lo perde dopo una serie di misure liberali attuate per ravvivare l'economia.
Nel 1958, viene eletto il politico indipendente Jorge Alessandri, il figlio di Arturo Alessandri, che dovrà fare fronte al caos prodotto dal terremoto del 1960, il più forte registrato nella storia del paese, evento che comunque non impedì nel 1962 lo svolgimento del campionato mondiale di calcio. In questo periodo, si instaura un sistema politico chiamato "Dei Tre Terzi" composto dalla Destra, dal Partito Democratico Cristiano del Cile e dal FRAP.[12] Temendo una vittoria delle sinistre, la Destra sostiene il Democratico Cristiano Eduardo Frei Montalva, successivamente eletto nel 1964. Benché Frei Montalva tenti di realizzare la sua cosiddetta "Rivoluzione nella libertà", attraverso una moderata riforma agricola e la controversa cilenizzazione del rame, alla fine del suo mandato la tensione politica produce una serie di scontri.
Nel 1970 fu eletto il socialista Salvador Allende alla testa della coalizione di Unidad Popular. Tuttavia, il suo governo si confrontò con molti problemi economici e la forte opposizione del resto dei partiti politici, delle élite economiche che tentarono di bloccare le sue riforme, e del governo degli Stati Uniti di Richard Nixon. L'estrazione del rame e le sue aziende vengono nazionalizzate, ma questo non impedisce che il paese cada in una grave crisi economica e che l'inflazione raggiunga doppia cifra. L'economia, già severamente provata, viene ulteriormente danneggiata da continui scioperi da parte di medici, insegnanti, studenti, camionisti, minatori, e in generale dal ceto medio. I confronti tra momios[13] ed upelientos[14] raggiungono livelli di terrorismo, si moltiplicano le difficoltà nel garantire la stabilità e la sicurezza del paese, come anche la fedeltà delle Forze Armate al regime costituzionale.
L'11 settembre 1973 viene realizzato il colpo di Stato cileno, con l'aiuto della CIA. Durante il golpe perde la vita lo stesso Allende, morto all'interno del Palazzo della Zecca, e, secondo la versione ufficiale, suicidatosi poco prima di cadere nelle mani dei militari golpisti.[15] Nel luglio 2011 una nuova autopsia effettuata sul corpo riesumato di Allende da esperti internazionali e divulgata dal Servizio Sanitario di Santiago ha confermato che il presidente sia stato ucciso dai golpisti.
Prima di morire, Salvador Allende affida alla radio il suo ultimo messaggio, che influenzerà la futura coscienza del paese. L'esercito cileno conduce materialmente il golpe, ma non restituisce il potere alla Destra politica ed economica che l'aveva ideato: lo consegna invece nelle mani del generale Augusto Pinochet Ugarte, nato a Valparaíso il 25 novembre 1915, che passerà alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori.
Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e scomparvero, almeno 30 000 persone, tra cui gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, artisti e musicisti, come Víctor Jara, professionisti, religiosi, studenti e operai.
Pinochet salì al potere rimpiazzando il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, generale Carlos Prats,[16] a causa delle forti pressioni esercitate dall'oligarchia cilena. Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a generale, precedente al colpo di Stato, contò inizialmente proprio sull'approvazione di Allende, e fu resa possibile da un dettaglio tecnico legato all'anzianità del generale Prats, più che a doti particolari nel comando o a qualità professionali di Pinochet. Questa decisione politica fu presa nel tentativo estremo di evitare il colpo di stato nell'aria da tempo, nonostante i precedenti di Pinochet avessero già evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni sessanta, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva, gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi precedenti l'esecutivo approvò la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.
Ad ogni buon conto Pinochet e l'esercito giocarono un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che il giorno 11 settembre 1973 sfociò nel golpe sanguinoso che travolse il governo di Unidad Popular. I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, l'oligarchia e le élite imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana, tranne poche eccezioni. Un aiuto fondamentale dal punto di vista organizzativo all'ascesa del dittatore fu fornito degli Stati Uniti, timorosi che il socialismo potesse espandersi anche nell'area sudamericana.
Il colpo di stato venne affidato all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della repubblica, mito rafforzato dal profilo (anch'esso mitico) apolitico e professionale delle forze armate cilene, la cui formazione veniva attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama.[17]
Dal 1973 al 1990 dunque il mondo fu testimone di migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esili.
Con la nuova costituzione emanata nel 1988 venne stabilito che, attraverso un plebiscito, si sarebbe deciso se Pinochet sarebbe potuto rimanere in carica ancora per un altro mandato come presidente della repubblica. Il Plebiscito cileno del 1988 fu sfavorevole a Pinochet, e portò alle prime elezioni democratiche del 14 dicembre 1989. Pinochet lasciò ufficialmente la presidenza l'11 marzo 1990, ma nella nuova democrazia l'ex dittatore mantenne comunque la carica di comandante supremo delle forze armate.
La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di stato nei confronti di coloro che denunciavano il prosieguo della repressione ai danni dell'opposizione era comunque una realtà; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di senatore a vita con conseguente immunità ed impunità venne difesa ferocemente.
La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo prima considerato in Cile un intoccabile,[18] iniziò il 22 settembre 1998, quando l'ex generale si recò a Londra per un'operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzón emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena.
A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei diritti dell'uomo e stabilendo rispettivamente che la giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di stato o ex capi di stato.
Il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.
A Santiago, il giudice Guzmán continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.
In seguito ad un attacco di cuore, Augusto Pinochet muore a 91 anni, il 10 dicembre 2006 dopo alcune settimane di degenza nell'ospedale militare di Santiago. La Repubblica cilena negò per il dittatore i funerali di stato. Massiccia fu la presenza delle gerarchie militari, simpatizzanti di estrema destra e delle più alte cariche della Chiesa cattolica.
Nel periodo immediatamente successivo alla dittatura di Pinochet, le elezioni presidenziali del 1989 conducono alla vittoria di Patricio Aylwin Azócar, sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra della Concentrazione dei Partiti per la Democrazia formata da Partito Democratico Cristiano del Cile, Partito per la Democrazia, Partito Radicale del Cile e Partito Umanista. La coalizione di centro-destra, Democrazia e Progresso, sostiene invece Hernán Büchi; ad essa aderiscono Unione Democratica Indipendente, Rinnovamento Nazionale e Democrazia Radicale.
Le successive elezioni presidenziali del 1993 vedono prevalere Eduardo Frei Ruiz-Tagle, esponente della Concentrazione. La coalizione di centro-sinistra si conferma alle elezioni presidenziali del 1999 con Ricardo Lagos, esponente del Partito Socialista del Cile. Lagos ottenne livelli di approvazione del 75%, grazie all'inserimento del paese nel consesso internazionale, inclusa la partecipazione nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con il suo rifiuto all'invasione dell'Iraq e la firma di trattati di libero commercio con l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina.
Le elezioni presidenziali del 2005 vedono la vittoria della socialista Michelle Bachelet. Il 13 marzo Bachelet approvò il suo primo provvedimento presidenziale, considerato di grande importanza, ossia l'esenzione dal pagamento di prestazioni sanitarie per le persone con più di 60 anni,[19] oltre alla creazione di una commissione parlamentare per le riforme del sistema previdenziale coinvolgendo membri dell'opposizione di centrodestra.[20] Bachelet ha iniziato il suo mandato con alti livelli di approvazione: oltre il 60% dei cittadini apprezzava la sua gestione presidenziale. Alcuni provvedimenti sono stati contestati, come gli aumenti delle imposte sulle attività produttive e la legge per la regolamentazione del lavoro nero, creando malcontento non solo nell'Alianza por Chile o nel mondo delle imprese ma anche nella coalizione di centrosinistra. Un'altra legge approvata nei primi mesi del suo governo è stata la legge della regolamentazione del tabacco.
Tuttavia la Presidente ha ricevuto molte critiche a seguito di alcuni provvedimenti non approvati dal Congresso, tra cui la controversa riforma dell'istruzione che ha suscitato grandi proteste da parte degli studenti che hanno organizzato diversi scioperi ed il 30 maggio l'80% degli studenti delle scuole superiori, pari a 800.000, hanno protestato nelle strade di Santiago del Cile. Il primo effetto di queste difficoltà per la Presidente è il calo notevole della popolarità che è arrivata fino al 44,2%,[21] il più basso dal 1990. Il 5 giugno gli studenti sono scesi nuovamente in piazza e quattro giorni dopo tutte le manifestazioni nel paese sono terminate. Il 10 dicembre del 2006 Augusto Pinochet è morto e Bachelet ha rifiutato di riservargli un funerale di stato.
Bachelet e la sua squadra di governo hanno affrontato la crisi economica del 2008-2009 creando consenso tra l'opinione pubblica e il sistema economico del paese.
Dietro proposta del monsignore Alejandro Goic, presidente della Conferenza Episcopale del Cile, la presidente ha decretato per il bicentenario della fondazione dello stato cileno (previsto per il 2010) un indulto plenario nei confronti di alcuni tipi di detenuti. Questo provvedimento ha avuto effetto dopo le elezioni presidenziali del 2009.
La presidente Bachelet registra elevati consensi alla sua gestione di governo specialmente alla fine del suo mandato previsto per il mese di marzo del 2010 soprattutto per la sua gestione economica, che ha permesso al paese di superare la crisi economica del 2009, limitando i danni della crisi finanziaria. Tuttavia la sua coalizione di riferimento, ossia la Concertación, risulta essere in difficoltà per la successione alla presidenza a causa delle divisioni interne che hanno portato alla duplice candidatura di Eduardo Frei Ruiz-Tagle, ossia il candidato ufficiale della coalizione, e Marco Enríquez-Ominami, ex socialista che propone un profondo rinnovamento all'interno dell'alleanza. Tale divisione ha portato a favorire il candidato della destra Sebastián Piñera che ha conseguito il 44% dei voti contro il 30% di Frei, 20% di Enríquez ed il 6% di Arrate, di area comunista ed ex appartenente alla coalizione di centro-sinistra. Il 17 gennaio 2010 Piñera vince le elezioni ponendo fine a 20 anni di governi consecutivi del centro-sinistra.
Piñera ha subito dovuto affrontare la ricostruzione legata al drammatico terremoto del 2010, in seguito al quale ha proceduto alla privatizzazione di partecipazioni statali (miniere, elettricità) e a un piano straordinario di crescita delle tasse. Nell'agosto 2010 ci fu l'incidente nella miniera di San José: dopo oltre due mesi tutti i minatori furono portati in salvo. A partire da giugno 2011 vengono messe in atto in tutto il paese una serie di manifestazioni studentesche per chiedere una riforma del sistema dell'istruzione scolastica superiore ed universitaria.
Il paese sotto la presidenza Piñera è tornato a una crescita economica, in controtendenza rispetto alla crisi mondiale, con il 5,8% nel 2010, il 5,9% nel 2011 e 5,6% nel 2012 e riducendo l'inflazione, arrivata all'1,5% del 2012, e la disoccupazione, al 6,4% nello stesso anno[senza fonte].
La coalizione di centro-sinistra torna al governo con le elezioni presidenziali del 2013, quando Michelle Bachelet è stata di nuovo eletta Presidente.
Al ballottaggio delle presidenziali del 17 dicembre 2017, Sebastián Piñera supera il candidato del centro sinistra, il radicale Alejandro Guillier, e con il 54,58% dei voti viene eletto per la seconda volta Presidente del Cile.
Superata la metà di ottobre 2019 in tutto il paese si sono verificati violenti scontri dovuti alla violenza dell'esercito e della polizia contro manifestanti pacifici, scesi in piazza per manifestare, attraverso quelli che vengono definiti cacerolazo, contro il governo e, in particolare, contro le nuove tasse annunciate a discapito del ceto medio-basso.[22]
Con le elezioni generali del 2021 viene eletto come presidente Gabriel Boric alla guida di una coalizione di sinistra che dal successivo 11 marzo 2022 è alla guida del paese
Il territorio del Cile continentale si colloca su una lunga striscia di terra situata fra l'Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande che si estende per circa 4200 km con una larghezza media di circa 200 km; la larghezza massima, 445 km, è in corrispondenza dello stretto di Magellano (52° 21' S), sul cui imbocco orientale raggiunge l'Oceano Atlantico, mentre quella minima è pari a 90 km ai 31° 37' S.[23] Il territorio cileno si estende tra i 17° 30' S e i 56° 30' S di latitudine.
Il Cile è situato in un'area compresa nella cintura di fuoco e ad elevato rischio sismico a causa dei movimenti di subduzione della placca di Nazca contro la placca sudamericana. Alla fine del paleozoico il territorio dell'attuale Cile era una depressione marina che iniziò a sollevarsi verso la fine del mesozoico a causa dello scontro fra la placca di Nazca e quella sudamericana, scontro dal quale originò la cordigliera delle Ande. I successivi movimenti di assestamento e di erosione hanno dato ai rilievi la forma attuale.
Fanno parte del Cile alcuni territori insulari nell'Oceano Pacifico, come l'Isola di Pasqua e le Isole Juan Fernández, avanza inoltre rivendicazioni per una zona dell'Antartide.
A causa della sua estensione il Cile continentale, da un punto di vista geografico, viene solitamente suddiviso in cinque regioni geografiche:
L'estremo settentrione del Paese, chiamato in spagnolo Norte Grande (Grande Nord) si estende dal confine con il Perù fino ai 27° di latitudine, all'altezza circa del corso del fiume Copiapó; questa parte del Paese è caratterizzata dall'estrema aridità, qui si trova il deserto di Atacama, una delle zone più aride del pianeta, gli scenari naturali sono estremamente vari e spettacolari, ricchi di colline e rilievi dai colori vari e cangianti a causa della loro diversa composizione minerale.
All'estremo settentrionale si eleva a picco dalla costa raggiungendo altitudini oltre i 4000 m s.l.m. la cordigliera Domeyko parallela alla costa e alle Ande. La topografia varia della costa genera delle aree con microclimi particolari, i rilievi intrappolano le nebbie che si sollevano dalle acque fredde dell'oceano e l'umidità si condensa sulle foglie della vegetazione. Oltre i rilievi costieri si trova un vasto altopiano con colline ondulate, che comprende le aride aree desertiche limitate ad est dalla cordigliera delle Ande. Al limitare dei deserti vi sono talvolta falde acquifere sotterranee che hanno permesso la crescita di foreste composte da Prosopis tamarugo, una pianta spinosa tipica dell'area che raggiunge i 25 m di altezza. Gran parte delle foreste sono state abbattute per ricavare combustibile per le numerose fonderie costruite fin dall'epoca coloniale, e per sfruttare gli abbondanti giacimenti di rame, argento e nitrato trovati in quest'area, l'abbattimento delle foreste ha reso la zona ancora più arida.
Le abbondanti precipitazioni dei mesi estivi provocano la formazioni di laghi salmastri che ospitano numerose specie di uccelli, compreso il fenicottero cileno. I corsi d'acqua sono per lo più brevi, nel loro corso discendente dalle Ande e talvolta formano delle oasi, sprofondano in banchi di sabbia o acquitrini, spesso a regime endoreico. Alcuni fiumi raggiungono l'Oceano Pacifico, fra questi il fiume Loa che presenta un caratteristico percorso a U ed è il principale fiume del Paese. I fiumi formano strette vallate nelle quali abbonda la vegetazione creando un forte contrasto con le aride colline circostanti. Le strade, solitamente, sono costruite nelle parti più aride per permettere un maggior sfruttamento agricolo delle aree irrigate. La ricchezza principale della regione tuttavia sono le risorse minerarie. In questa parte del Paese si trova la miniera di Chuquicamata, la più grande miniera di rame a cielo aperto del mondo. A partire dagli anni settanta si è avuto, nei porti principali della regione come quello di Iquique e Antofagasta, uno sviluppo dell'industria legata alla pesca.
Il Norte Grande è delimitato a est da una porzione della cordigliera delle Ande geologicamente relativamente recente con la presenza di alcuni stratovulcani e che si eleva dal confine settentrionale fino a raggiungere i 6880 m s.l.m. con il vulcano Ojos del Salado situato appena a sud del 27º parallelo all'altezza della città di Copiapó.[24] In una delle miniere scavate presso questa città si è avuto nel 2010 un grave incidente con 33 minatori salvati dopo mesi. Le temperature medie nell'area costiera, dove vive la maggioranza della popolazione di questa regione, sono tra i 20,5 °C nei mesi estivi e 14 °C in inverno.
L'area chiamata Norte Chico (Piccolo Nord) si estende dal fiume Copiapó fino ai 32° di latitudine, appena a nord di Santiago del Cile. La regione è semiarida, le precipitazioni mensili dei soli quattro mesi invernali sono di circa 25 mm e sono scarsissime nei mesi rimanenti. La temperatura media estiva a livello del mare è di 18,5 °C, quella invernale è pari a 12 °C. Le piogge invernali e lo scioglimento delle nevi andine danno origine a fiumi con portata molto variabile durante l'anno, le profonde vallate trasversali scavate dai loro corsi offrono spazi per l'allevamento del bestiame e per le coltivazioni di frutta, attività in grande sviluppo a partire dalla metà degli anni settanta. Questa è inoltre l'area di produzione della quasi totalità del pisco cileno.
Così come nel Norte Grande anche le aree costiere di questa regione hanno un microclima particolare, anche qui l'umidità proveniente dall'oceano viene intrappolata nelle scarpate della costa originando tratti di foresta pluviale. Le vallate trasversali permettono all'umidità della costa di penetrare nell'interno mitigando il clima arido della regione. I rilievi dell'interno sono ricoperti di arbusti e cactus.
Il territorio della regione è prevalentemente montuoso e solcato da profonde valli trasversali che si estendono dalle Ande all'oceano, alcune aree della regione hanno un clima molto secco, l'assenza di umidità e di nuvole rende queste zone ideali per la costruzione di osservatori astronomici, in questa regione si trovano il Cerro Tololo Inter-American Observatory e l'osservatorio di La Silla.
Nelle Ande del Norte Chico si trovano alcune fra le principali vette del Paese, l'Ojos del Salado, il Tres Cruces e il Incahuasi.
La parte centrale del Cile (chiamata Zona central) ospita la maggior parte della popolazione del Paese e comprende tre delle principali aree urbane, Santiago, Valparaíso e Concepción. Si estende dal 32° S fino ai 37° S di latitudine, il territorio è caratterizzato dalla presenza di due catene montuose, la Cordillera de la Costa parallela alla costa e la cordigliera delle Ande, fra le due catene si trova un'ampia vallata chiamata Depresión Intermedia oppure Valle Longitudinal. Il clima è di tipo mediterraneo, le precipitazioni aumentano spostandosi verso sud. Nell'area di Santiago le temperature medie sono pari a 19,5 °C nei mesi estivi di gennaio e febbraio e scendono a 7,5 °C nei mesi di giugno e luglio. Le precipitazioni medie mensili sono di circa 69,7 mm nei mesi invernali mentre sono inconsistenti in estate.
Nell'area di Concepción le temperature medie estive sono lievemente inferiori (17,6 °C), sono però superiori quelle invernali (9,3 °C), le precipitazioni sono più abbondanti, in estate la media mensile è di 20 mm e in giugno e luglio raggiunge i 253 mm al mese. I numerosi corsi d'acqua aumentano notevolmente la loro portata in seguito alle piogge invernali e allo scioglimento delle nevi. Le abbondanti precipitazioni nevose sulle Ande e le temperature relativamente miti dell'inverno creano delle eccellenti condizioni per lo sci alpino.
Fra le due catene montuose si trova la cosiddetta valle centrale, un'area adatta allo sfruttamento agricolo soprattutto nella parte più settentrionale. Nelle zone a nord e a sud di Santiago viene coltivata la frutta e la vite dalla quale vengono ricavati i sempre più diffusi vini cileni. L'esportazione di frutta è drasticamente aumentata dalla seconda metà degli anni settanta, quando i coltivatori cileni hanno iniziato a esportare frutta nell'emisfero settentrionale, sfruttando il fatto di essere nella stagione opposta la frutta che viene esportata come primizia. I trasporti di mele, pesche e uva vengono, invece, effettuati tramite navi frigorifero, mentre, i frutti di bosco vengono trasportati per via aerea.
Benché vi siano diversi laghi anche nella zona costiera e nella regione andina del Cile centrale, la Zona sur può essere definita la zona lacustre del Paese. Si estende da sotto il corso del fiume Bío Bío a circa 37° fino a sud dell'isola di Chiloé alla latitudine di circa 43,4° S. In questa regione la vallata tra la cordigliera delle Ande e la cordigliera della costa ha un'altitudine inferiore rispetto alla Zona central, e i numerosi fiumi che discendono dai rilievi andini tendono ad avere una portata maggiore, alcuni, soprattutto il fiume Calle-Calle che scorre nei pressi della città di Valdivia sono, per brevi tratti, navigabili. L'estremo meridionale della depressione centrale termina nell'Oceano Pacifico formando il golfo di Ancud delimitato ad ovest dall'isola di Chiloé, ultima propaggine della Cordillera de la Costa.
Questa regione è una delle più piovose del pianeta, in particolare la città di Valdivia ha precipitazioni annue pari a 2535,4 mm. I mesi estivi (gennaio e febbraio) sono i meno piovosi con una media mensile di 60/70 mm, i mesi invernali (giugno e luglio) hanno una media mensile di 410,6 mm. Le temperature sono relativamente miti, a Valdivia la media estiva è pari a 16,7 °C e quella invernale è di 7,9 °C.
I laghi della regione, dalle limpide acque blu e turchesi, si presentano davanti allo sfondo delle vette innevate delle Ande creando un contrasto estremamente piacevole, i fiumi che scendono dalle Ande scorrono sulle rocce vulcaniche e formano numerose cascate, la vegetazione, ricca di felci è lussureggiante, vi sono diverse foreste originarie e in primavera abbondano le fioriture di fiori selvatici. I pascoli nella parte settentrionale, intorno al vulcano Osorno, sono sfruttati per l'allevamento di bovini, vi si producono latte, formaggi e burro. Nella zona cresce ogni tipo di bacca, i frutti di bosco vengono esportati e nelle acque dei fiumi vengono allevati trote e salmoni. Rilevante anche lo sfruttamento del legname. Nei mesi estivi la regione è visitata da molti turisti soprattutto cileni e argentini.
Numerose specie endemiche sono state decimate o delimitate nelle poche aree selvagge scampate all'invasione dell'uomo. È il caso dello huemul, una specie di cervo e del condor cileno, il più grande degli uccelli di questa famiglia, entrambi gli animali sono rappresentati sullo stemma del Paese. Gli ultimi puma cileni, più grandi dei loro cugini californiani e decimati dagli allevatori di pecore e capre, vivono nei parchi nazionali di questa regione.
La Zona austral, corrispondente all'estremità meridionale del Paese, si estende dai 43-44° di latitudine sud fino a Capo Horn. La costa è molto frastagliata, con numerosissime isole e fiordi scavati fra montagne elevate che sembrano ergersi dal mare, come ad esempio il Cerro Macá (2300 m s.l.m.) nei pressi di Puerto Aysén. Nella regione vi sono migliaia di isole che formano numerosi arcipelaghi fra i quali si snodano le rotte di navigazione.
La parte settentrionale della regione presenta abbondanti precipitazioni. Le precipitazioni annue sono pari a 2 973,3 mm distribuiti in maniera equilibrata lungo tutto l'anno; nei mesi estivi le temperature medie sono di circa 13,6 °C, mentre nei mesi invernali sono di 4,7 °C. Nonostante il clima dell'area sia prevalentemente freddo e umido, la presenza di fiordi, montagne innevate e isole di ogni forma e foggia offre panorami spettacolari; la vegetazione è abbondante, con numerose foreste.
La parte a sud della regione comprende Punta Arenas, la città più meridionale del pianeta e la più vicina, dal lato cileno, al passo di frontiera denominato Paso Integración Austral.[25] Le precipitazioni sono inferiori rispetto alle latitudini superiori: il totale annuo è di 438,5 mm distribuiti lungo l'anno; le precipitazioni nei mesi invernali sono a carattere nevoso. Le temperature sono più rigide che nel resto del Paese: in estate la media è pari a 11,1 °C, valore che scende a 2,5 °C in inverno a causa del clima ulteriormente irrigidito dal vento pressoché costante proveniente dall'Oceano Pacifico meridionale.
La regione australe abbonda di pascoli utilizzati per l'allevamento delle pecore; le altre attività economiche sono l'estrazione di petrolio e di gas naturale nell'area dello Stretto di Magellano, che rappresenta uno dei corridoi di navigazione più importanti del pianeta in quanto permette di evitare le acque insidiose del Capo Horn. La navigazione nello stretto di Magellano richiede comunque la presenza a bordo di piloti cileni.
Rientrano nella sovranità cilena diverse isole che costituiscono quello che localmente viene chiamato Chile Insular in contrapposizione al Chile continental:
Il Cile è attraversato da diversi corsi d'acqua che, generalmente, discendono dalla Cordigliera delle Ande dirigendosi verso l'Oceano Pacifico. A causa della caratteristica conformazione del territorio, la maggior parte dei corsi d'acqua sono piuttosto corti e con una portata scarsa. Da un punto di vista economico, pur essendo inadatti per la navigazione, presentano un elevato potenziale di sfruttamento idroelettrico.
Nella regione del Norte Grande, ad eccezione di alcuni torrenti con regime endoreico e del fiume Loa, non esistono fiumi rilevanti. Il Loa è il più lungo fiume cileno (443 km) e ha il più ampio bacino idrografico del Paese, circa 34000 km². Nella zona dell'altopiano vi sono alcuni brevi corsi d'acqua che confluiscono nel lago Chungará, situato ad un'altitudine di 4500 m s.l.m.; in quest'area si incontrano anche i fiumi Lauca e Lluta, i quali attraversano anche la Bolivia e non superano i 100 km di lunghezza.
Il numero di corsi d'acqua aumenta nel Norte Chico, dove i fiumi scorrono in vallate densamente coltivate. Tra di essi spiccano il fiume Elqui (170 km) e l'Aconcagua (142 km), il Maipo (250 km) e il Maule (240 km). I fiumi sono alimentati dallo scioglimento delle nevi delle Ande e dalle piogge nei mesi invernali. Nella zona non vi sono laghi di grandi dimensioni, ad eccezione del bacino artificiale del lago Rapel, del lago Colbún, la Laguna del Maule e la Laguna de La Laja.
Più a sud si trova il fiume Bío Bío, che nel suo percorso dalle Ande all'Oceano attraversa l'omonima regione, alimentando numerose centrali idroelettriche lungo i suoi 380 km. Altri fiumi importanti dell'area sono l'Imperial e il fiume Toltén, che nascono dal lago Villarrica. Quest'ultimo è il principale degli svariati laghi situati nella regione dell'Araucanía e nella regione di Los Lagos. Fra i laghi più importanti vi sono quelli compresi nel cosiddetto sistema de los Siete Lagos, ovvero il lago Ranco, il lago Puyehue, il lago Rupanco, il lago Todos los Santos e il lago Llanquihue, il secondo lago più grande del Paese.
Nell'estremo meridione del Cile i corsi d'acqua sono brevi, ma con una portata maggiore rispetto al nel resto del Paese: tra di essi vi sono il fiume Futaleufú, il Palena, il Baker e il Pascua. Quasi tutti i laghi, ad eccezione del lago Presidente Ríos nella penisola di Taitao e della Laguna de San Rafael, sono situati al confine tra Cile e Argentina. Fra questi vi è il lago General Carrera, che con i suoi 970 km² compresi nel territorio cileno è il più grande del Paese. Altri laghi rilevanti sono il lago Cochrane, il lago O'Higgins e il lago Fagnano nella Terra del Fuoco.
Il Cile ospita circa 24.000 ghiacciai, ovvero più dell'80% dei ghiacciai del Sud America. Quasi tutti si stanno sciogliendo. Dalla fine degli anni 2000, il Paese sta vivendo una prolungata siccità. Nel 2019, il Cile registra in media un calo delle precipitazioni superiore al 50% e l'accesso ad acqua potabile sicura potrebbe diventare critico. Tuttavia, la principale risorsa idrica del Paese, i ghiacciai, soffrono del riscaldamento globale e l'estrazione mineraria, uno dei settori economici più importanti del Paese.[26]
Il glaciologo Francisco Ferrando sottolinea che "con l'aumento delle temperature legato al cambiamento climatico, i ghiacciai non ricevono più tanta neve come prima e la situazione è allarmante. Le precipitazioni aumentano il flusso di corrente in inverno, mentre questo fenomeno si è verificato in primavera con lo scioglimento della neve. Ciò significa che questi fiumi potrebbero essere presto asciutti già in primavera. "Sfida anche l'industria mineraria: "La criosfera è direttamente minacciata dall'attività estrattiva. Quest'ultimo distrugge il permafrost. Riduce il livello di profondità della neve con l'andirivieni di macchine e camion, aprendo nuovi percorsi nella roccia. L'industria mineraria distrugge anche i ghiacciai rocciosi a causa delle vibrazioni delle macchine e del peso dei materiali estratti dalle viscere delle montagne, accelerando la perdita d'acqua per compressione. Inoltre, vi è la contaminazione di particelle legate alle esplosioni di dinamite e la microsismicità di questa attività, che può destabilizzare le masse di ghiaccio vicine."[26]
Le ONG ambientaliste accusano il governo di cedere alle pressioni della lobby mineraria cercando di opporsi a qualsiasi progetto di legge. Nel 2018, il presidente conservatore Sebastián Piñera seppellì un'iniziativa per vietare le attività industriali in prossimità dei ghiacciai. Nel 2019, un disegno di legge delle file dell'opposizione ha cristallizzato le tensioni. Si suppone di convertire i ghiacciai e l'ambiente circostante "in aree protette, vietando qualsiasi intervento se non scientifico e che possa favorire un turismo sostenibile". Tra il 2019 e il 2028 dovrebbero essere completati almeno 44 progetti minerari, con un investimento stimato di 72 miliardi di dollari. Alcuni gruppi minerari sono anche accusati di aver deliberatamente distorto i loro studi di impatto.[26]
La grande lunghezza del Cile determina notevoli differenze climatiche tra le varie regioni del nord, del centro e del sud del Paese. Le regioni del nord del Cile, quasi interamente desertiche, sono tra le più aride del mondo. Nelle regioni centrali invece le temperature sono di tipo mediterraneo, con estati fresche e inverni miti. Infine le regioni del sud sono caratterizzate dalla grande piovosità, dal freddo intenso e dai forti venti, in particolar modo nelle zone della Patagonia cilena.
La popolazione del Cile, che in base alla stima del 2010 è di 17113688 abitanti, con una densità di 23 unità per km², è costituita da bianchi discendenti di europei per il 52%, da meticci per il 40% e da amerindi per l'8%.[27] La popolazione vive soprattutto nei centri urbani che sorgono nella regione centrale compresa tra Concepción, centro agricolo industriale; Valparaíso, centro marittimo; Viña del mar, nota località balneare. La lingua ufficiale è lo spagnolo.
Il Cile ha una popolazione stimata attorno ai 17113000 abitanti (secondo una stima del 2010).[28] Secondo l'ultimo censimento del 2002 la popolazione era di 15116435 abitanti, dei quali 7447695 erano uomini e 7668740 donne.
La crescita della popolazione si è ridotta negli ultimi anni. Alla fine del secolo XIX, la popolazione ammontava ai 2695625, che crebbe 5023539 nel 1940 e i 13348341 di abitanti nel 1992. La popolazione del Paese si è quintuplicata nel secolo XX, il tasso di crescita tra 1992-2002 fu dell'1,24% annuale,[29] che tuttavia sarà destinato a diminuire nel corso degli anni.
Grazie alle buone condizioni di vita, il Cile è il Paese con la speranza di vita più elevata del Sud America[30] arrivando fino ai 75,74 anni nel periodo 2000-2005.[31] Nel 2003 il tasso di natalità fu del 15,6‰ e la mortalità del 5,3%, con un tasso di crescita naturale del 10%, mentre il tasso di mortalità infantile si è ridotto al 7,8%.[32] Queste cifre indicano che la popolazione del Paese tendeva verso l'invecchiamento.[33]
Dal 1981 coesistono due sistemi sanitari: Isapra, gli istituti sanitari predittivi (privati), a cui può accedere il 18% dei cileni (oltre ai costi, le mutue private possono discriminare e rifiutare i pazienti a causa dell'età, del sesso o perché affetti da malattie croniche), e l'istituzione pubblica Fonasa, da cui dipende il 70% dei cileni. Più di 500000 persone non hanno copertura medica.[34]
Il Cile è sempre in testa alla classifica latinoamericana per obesità e sovrappeso. Secondo i dati del 2016, oltre il 60% della popolazione è in sovrappeso.[35]
Il Cile dal punto di vista etnico è relativamente omogeneo: la popolazione cilena si identifica per la maggior parte (95%) come di cultura europea, sebbene in maggioranza di origine meticcia.[36][37][38][39][40] Un altro recente studio stima che la popolazione discendente da immigrati di origine europea corrisponde a 8,8 milioni o 52,7% dei cileni.[41] In Cile la popolazione è classificata come 95,4% bianchi e bianchi-meticci da parte della CIA.[42]
Secondo il censimento 2002, il 3,2% della popolazione si è dichiarata di cultura amerinda.[41]
Un grande numero d'immigranti d'origine europea non spagnola è arrivato in Cile - principalmente agli estremi nord e sud del Paese - durante i secoli XIX e XX, compresi inglesi, irlandesi, italiani, francesi e iugoslavi. Gli immigrati sono stati importanti per l'evoluzione della società e della nazione cilena. Famiglie basche arrivarono dalla Spagna e dalle regioni del sud della Francia nel XVIII secolo, dando impulso all'economia ed entrando a far parte della vecchia aristocrazia castigliana fino a diventare l'élite politica che ancora oggi domina il Paese. I cileni di discendenza basca sono stimati fra il 10% (1600000) e il 27% (4500000) della popolazione.[43][44][45][46][47]
Inoltre vale la pena di menzionare i cittadini di discendenza croata, stimati in numero di 380000.[48][49] La comunità palestinese è la più grande colonia al di fuori del mondo arabo.[50][51][52] I discendenti di inglesi e irlandesi stimati in 700000.[53] Molti gli emigranti francesi e italiani, prevalentemente emiliani e liguri. Anche i greci immigrarono in Cile costituendo una notevole identità etnica;[54] i discendenti greci si stimano da 90000 a 120000,[55] la maggior parte vive nella zona di Santiago o di Antofagasta; il Cile è uno dei cinque Paesi con più discendenti greci nel mondo.[56]
Nel 1848 si ebbe una notevole immigrazione tedesca, che pose le basi della presente comunità tedesco-cilena, sponsorizzata dal governo cileno, con obiettivi di colonizzare la regione meridionale; questi tedeschi (tra cui svizzeri di lingua tedesca, slesiani, alsaziani e austriaci) influenzarono notevolmente la composizione culturale del sud del Cile. Durante la seconda metà del XIX secolo è stato eccezionale il numero di sfollati ebrei orientali, cristiani siriani e palestinesi in fuga dall'Impero ottomano.
D'altra parte, nonostante l'emigrazione sia diminuita durante l'ultimo decennio, è stato stimato che 857781 cileni vivano all'estero, di cui il 50,1% in Argentina, il 13,3% negli Stati Uniti e il 4,9% in Svezia. La mobilità della popolazione all'interno del Paese è aumentata durante gli ultimi decenni, a causa di un inurbamento voluminoso dalle zone rurali verso le più grandi città del Paese. Mentre nelle regioni centromeridionali del Paese più dell'80% della popolazione è formato da persone nate nella stessa regione (nella regione del Biobío raggiunge 86,11%), nella regione metropolitana di Santiago soltanto il 71% della popolazione è ivi nata, mentre nelle regioni estreme (come la regione di Magallanes) questo numero arriva soltanto a 55%.
Secondo l'ultimo censimento (2002), 7853428 dei cileni con più di 14 anni sono cattolici (equivalente a 69.96%) (2005=62,8%[57]). Il 15.14% dei cileni si è dichiarato protestante, lo 0.92% mormone e un 0.13% ebreo. L'8.3% del Paese si è dichiarato non-credente o agnostico, mentre 5.31% hanno indicato altre religioni.[58] Anche se la fede cattolica rimane la religione dominante nel Paese ed ha grande influenza nella società, questa influenza è andata declinando negli anni scorsi. La Chiesa cattolica è separata dallo Stato fin dal 1925, anno in cui il presidente Arturo Alessandri e l'arcivescovo Crescencio Errázuriz giunsero ad un accordo per proporre la separazione delle due istituzioni nella Costituzione e permettendo la libertà di culto.
Ma, secondo uno studio condotto da Latinobarómetro nel 2013, il 57% è definito come cattolico, il 13% come evangelico, il 25% ateo/nessuna/agnostico e il 5% appartenente ad altre religioni.[59]
L'ecumenismo è diffuso nel Paese da decenni. Nel 1970 sulla base di sollecitazioni da parte del cardinale Silva Henríquez vennero modificate alcune parti del rito del Te Deum del 18 settembre trasformandolo in una cerimonia non solo cattolica ma aperta a tutte le altre confessioni cristiane, con la partecipazione anche di rappresentanti del mondo ebraico, islamico e massonico.
Tuttavia durante il regime militare del generale Augusto Pinochet le confessioni cristiane non cattoliche si riunirono in un comitato per la pace e per la difesa dei diritti umani.
Religione | Fedeli | censimento del 2002 | Fedeli | Latinobarometro 2013 |
---|---|---|---|---|
Cattolicesimo | 7853428 | 69,95% | 10043233 | 57% |
Evangelici | 1699725 | 15,14% | 2290562 | 13% |
Mormoni | 103735 | 0,92% | ||
Chiesa ortodossa | 6959 | 0,06% | ||
Totale Cristianesimo | 9662063 | 86,07% | 12333795 | 70% (Cattolicesimo + Evangelici) |
Ebraismo | 14976 | 0,13% | ||
Islamismo | 2894 | 0,03% | ||
Altre religioni | 614468 | 5,47% | 880985 | 5% (includono tutte) |
Nessuna (ateismo, agnosticismo) | 931990 | 8,30% | 4404927 | 25% |
La Repubblica del Cile è uno Stato unitario democratico e di carattere presidenzialista, costituito da diverse istituzioni autonome che si inseriscono in uno schema costituzionale che determina le funzioni e le competenze degli organi che compongono lo Stato Cileno secondo il principio della separazione dei poteri.
L'attuale Costituzione è stata approvata l'11 settembre 1980 da parte del regime militare di Augusto Pinochet ma è stata sottoposta a diverse riforme costituzionali per renderla più idonea alla democrazia attualmente presente nel Paese dopo la caduta di tale dittatura.
Il 25 ottobre del 2020 un referendum popolare ha approvato la decisione di scrivere una nuova Costituzione. Il 15 e il 16 maggio 2021 è stata eletta un'Assemblea Costituente con lo scopo di dare al Paese una carta costituzionale che sostituisca in toto quella varata da Pinochet negli anni Ottanta. La nuova Costituzione, fortemente appoggiata dal governo e dal presidente Gabriel Boric, è stata tuttavia respinta da un successivo referendum il 4 settembre 2022, con oltre il 60% dei voti contrari.
Il potere esecutivo, formato da governo ed amministrazione pubblica è attribuito al Presidente della Repubblica che è anche capo del governo. Secondo la costituzione il mandato presidenziale è esteso per quattro anni senza possibilità di rielezione immediata.
Il Presidente designa i ministri di stato del Cile e gli intendenti, ossia i governatori delle Regioni del Cile. I dirigenti delle Province del Cile sono sempre nominati dal Presidente in carica.
I sindaci dei comuni invece sono eletti direttamente dall'elettorato assieme ai consiglieri municipali che hanno il compito di guidare l'amministrazione comunale.
Il potere giudiziario è costituito dai tribunali autonomi ed indipendenti e la Corte Suprema rappresenta l'istituzione più importante e di riferimento per tale potere. Esiste anche il Pubblico ministero autonomo e gerarchizzato.
Il Tribunale Costituzionale è un'istituzione autonoma ed indipendente ed ha il compito di verificare la costituzionalità delle leggi approvate dal Parlamento e dai decreti approvati dal governo. La Controlleria Generale ha il compito invece di verificare la legalità degli atti compiuti dalla Pubblica Amministrazione e le attività dei fondi pubblici.
Il Tribunale Supremo Elettorale sia quello nazionale che quelli regionali hanno il compito di verificare la regolarità delle elezioni che si svolgono sia a livello nazionale che locale.
Il potere legislativo è attribuito sia al Presidente della Repubblica, per i decreti presidenziali del governo, sia al Congresso Nazionale di carattere bicamerale per l'approvazione delle leggi.
Il Congresso è costituito da:
Per le elezioni del Parlamento è previsto il sistema binomiale che permette alle maggiori coalizioni - la Concertación (centrosinistra) e l'Alianza por Chile (destra) - di ottenere la quasi totalità dei seggi a disposizione mentre alle altre forze politiche rimangono pochi seggi.
Nel 1974, per il Decreto Legge Nº 575, il Cile è stato diviso politicamente in dodici regioni (I a XII) e un'area metropolitana, che sono suddivisi in province e questi in Comuni. Nel 1979, per il Decreto Legge N° 2.339 è stato concesso il nome alla Regione Metropolitana e alle altre 12 regioni. Attualmente, il Cile dispone di 15 regioni, 53 province e 346 comuni in totale. Ciascuna delle regioni ha un numero romano originariamente assegnati secondo l'ordine da nord a sud, con l'eccezione della Regione Metropolitana di Santiago. Con la creazione nel 2007 di due nuove regioni (la XIV, costituita da 2 province prima appartenenti alla IX regione, e la XV, costituita da 2 province prima appartenenti alla I regione, la numerazione ha perso senso e vi è un disegno di legge, in attesa di eliminare tale designazione. Tra l'altro, oltre alla perduta congruenza della numerazione geografica da nord a sud, l'attuale suddivisione è incongruente anche di fatto, perché nella numerazione è stato "saltato" il numero ordinale XIII. Comunque, la struttura attuale delle regioni è la seguente (da nord a sud):
Nº | Regione | Capitale | Superficie | Popolazione[ammin 1] | |
---|---|---|---|---|---|
XV | Arica y Parinacota | Arica | 16.873,3 km² | 189.692 | |
I | Tarapacá | Iquique | 42.225,8 km² | 286.105 | |
II | Antofagasta | Antofagasta | 126.049,1 km² | 547.933 | |
III | Atacama | Copiapó | 75.176,2 km² | 272.402 | |
IV | Coquimbo | La Serena | 40.579,9 km² | 677.300 | |
V | Valparaíso | Valparaíso | 16.396,1 km² | 1.682.005 | |
RM | Metropolitana de Santiago | Santiago | 15.403,2 km² | 6.607.805 | |
VI | Libertador General Bernardo O'Higgins | Rancagua | 16.387,0 km² | 849.120 | |
VII | Maule | Talca | 30.269,1 km² | 975.244 | |
XVI | Ñuble[60] | Chillan | 13 178,5 km² | 480 609 | |
VIII | Biobío | Concepción | 23 890,2 km² | 1 557 414 | |
IX | La Araucanía | Temuco | 31.842,3 km² | 937.259 | |
XIV | Los Ríos | Valdivia | 18.429,5 km² | 373.712 | |
X | Los Lagos | Puerto Montt | 48.583,6 km² | 794.529 | |
XI | Aisén del General Carlos Ibáñez del Campo | Coihaique | 108.494,4 km² | 100.417 | |
XII | Magallanes y de la Antártica Chilena[61] | Punta Arenas | 132.033,5 km² | 156.502 |
L'Isola di Pasqua in Oceania e l'Arcipelago di Juan Fernández sono inclusi.
Il Cile reclama anche 1250000 km² dell'Antartide, fra i meridiani 53° e 90°.
Di seguito l'elenco delle 14 città più popolose del Cile. L'area urbana di Santiago totalizza circa 5,4 milioni di abitanti comprendendo quindi circa il 40% della popolazione del Paese.
N. | Nome | Cens. 1982 | Cens. 1992 | Cens. 2002 | Regione |
---|---|---|---|---|---|
1. | Santiago de Chile[citta 1] | 3.760.639 | 4.549.720 | 5.387.001 | Regione Metropolitana di Santiago |
2. | Concepción[citta 2] | 266.953 | 326.784 | 373.400 | Bío Bío |
3. | Viña del Mar | 265.355 | 285.454 | 286.931 | Valparaíso |
4. | Antofagasta | 183.333 | 225.316 | 285.255 | Antofagasta |
5. | Valparaíso | 265.355 | 274.228 | 263.499 | Valparaíso |
6. | Temuco[citta 3] | 157.297 | 185.936 | 260.783 | Araucanía |
7. | Talcahuano[citta 4] | 202.264 | 244.034 | 247.620 | Bío Bío |
8. | Rancagua | 139.781 | 179.638 | 206.971 | Bernardo O'Higgins |
9. | Talca | 128.445 | 159.711 | 189.505 | Maule |
10. | Arica | 139.017 | 161.333 | 175.441 | Tarapacá |
11. | Los Ángeles | 120.017 | 140.535 | 166.556 | Bío Bío |
12. | Chillán[citta 5] | - | 145.759 | 165.128 | Bío Bío |
13. | Iquique | 110.175 | 145.139 | 164.396 | Tarapacá |
14. | Puerto Montt | 84.195 | 110.139 | 153.118 | Los Lagos |
15. | Coquimbo | 86.000 | 110.879 | 148.434 | Coquimbo |
Il Congresso Nazionale ha la sua sede in Valparaíso. Il potere legislativo è affidato al Congresso composto dalla Camera dei deputati (120 membri) e dal Senato (46 membri).
Nel periodo coloniale sia l'attività intellettuale che quella educativa era confinata alla chiesa. [62].
La più antica università cilena è stata fondata il 19 novembre 1842: si tratta dell'Università del Cile, il cui primo rettore e fondatore fu l'umanista venezuelano Andrés Bello.
In effetti nel 1738 era stata creata a Santiago del Cile da re Filippo V di Spagna la Real Universidad de San Felipe [63].
Il tasso di alfabetizzazione del Cile è del 96,4%,[64] di cui 521.609 studenti universitari.[65]
La scuola si divide in tre fasce, la materna (obbligatoria), dai 3 ai 5 anni; la scuola dell'obbligo, dai 6 ai 13 anni e le superiori (obbligatorie), dai 14 ai 17 anni. Le sei lezioni quotidiane sono di 50 minuti, per 5 giorni alla settimana. L'inglese, seconda lingua ufficiale, viene insegnata dal primo anno di scuola obbligatoria (chiamata básico).
Più dettagliatamente, a 6 anni, dopo la scuola materna ("jardín infantil") e l'ingresso al "kinder", si inizia con il "primero básico" (prima elementare) fino all'"octavo año básico". Quindi una durata di 8 anni come elementare, per passare poi all'"enseñanza media" dai 12-13 anni fino ai 17-18 anni di età finendo la scuola media e superiore con el "cuarto año medio". L'"enseñanza media" (equivalente alla superiore italiana) ha una durata di quattro anni.
Riassumendo:
Per l'ingresso all'università ogni anno si fa un esame a livello nazionale, la PSU (prova di selezione universitaria), in cui si scelgono le materie secondo il piano di studi delle scuole (umanistico, scientifico, tecnico) anche se i test obbligatori sono matematica e spagnolo. Si ottiene un punteggio ponderato per l'accesso a numero chiuso, secondo le esigenze di ogni università. Esistono comunque numerose università private che non chiedono l'ingresso tramite PSU.
Il sistema sanitario cileno ha una forte componente privata.[66]
Le forze armate cilene sono sottoposte al controllo di autorità civili: il Presidente della Repubblica e il Ministro della Difesa.[67]
L'esercito cileno è considerato come quello tecnologicamente più avanzato dell'America Latina.[67] il suo organico totale ammonta a circa 45 000 membri dislocati principalmente a Santiago del Cile e in altre sedi principali come Rancagua che ospita la Brigata Aerea e Colina sede delle Forze Speciali. Il comando dell'esercito cileno, ubicato presso Santiago del Cile è retto dal generale Oscar Izurieta Ferrer.
L'ammiraglio Edmundo González dirige i 25 000 membri della Armada de Chile,[68] di cui 5 200 sono impiegati Cuerpo de Infantería de Marina (Corpo di fanteria di marina). Conta 21 unità navali principali di una flotta di sessantasei e ha come sede principale Valparaíso[69] La marina non dispone attualmente di portaerei e di aerei da combattimento. Un'altra sede della marina cilena è Talcahuano.[67][70]
Gen. Ricardo Ortega Perrier è a capo dei 12.500 soldati della Fuerza Aérea de Chile (FACH). Le FACH hanno come sedi: Iquique, Antofagasta, Santiago, Puerto Montt e Punta Arenas. Operano anche nell'isola di King George; tra il 2001 e il 2009 il governo ha acquistato quarantotto F-16 MLU Block 52 dai Paesi Bassi.[67]
I carabinieri, le cui forze ammontano a circa 50 000 uomini, sono la forza di polizia e gendarmeria nazionale del Cile. La loro missione è quella di mantenere l'ordine e garantire il pubblico rispetto per le leggi del Paese specialmente nel contrasto all'evasione fiscale, ai traffici di droga e al terrorismo.[67] Dipendono dal Ministerio de Defensa Nacional (Ministero della Difesa Nazionale) attraverso il Sottosegretario ai Carabinieri e dal Ministerio del Interior (Ministero degli Interni) attraverso specifica struttura. L'attuale comandante è il Gen. Eduardo Gordon Valcárcel. Tale corpo è famoso per aver partecipato al golpe del 1973 sotto la guida di uno dei quattro capi della Junta, il generale César Mendoza, che portò alla destituzione e la morte di Salvador Allende e l'ascesa al potere del generale Augusto Pinochet.[71]
Solamente negli ultimi anni della dittatura di Pinochet i partiti furono pienamente legalizzati attraverso la legge dei partiti approvata nel 1987 con la nuova Costituzione del Cile. Con il ritorno alla democrazia nel 1990 la principale forza politica è la Concertación de Partidos por la Democracia, di centrosinistra, che inizialmente raggruppava 17 partiti ma attualmente è formata da Partito Democratico Cristiano del Cile (PDC), il Partito Radicale Social Democratico (PRSD), il Partito per la Democrazia (PPD), e il Partito Socialista del Cile (PS).
La Concertazione è al governo dal 1990 costantemente ed ha espresso quattro presidenti, due democristiani, Patricio Aylwin (1990-1994) e Eduardo Frei Ruiz-Tagle (1994-2000), e due socialisti, Ricardo Lagos (2000-2006) e Michelle Bachelet (2006-2010).
Nel frattempo gli eredi della destra che sostenne Augusto Pinochet hanno costituito i partiti Unione Democratica Indipendente e Rinnovamento Nazionale che hanno formato l'Alianza por Chile che è tuttora la principale forza di opposizione. Sul versante della sinistra i principali partiti come il Partito Comunista del Cile e il Partito Umanista in collaborazione con la Sinistra Cristiana del Cile ha fondato negli anni ottanta hanno formato nel 2004 la coalizione Juntos Podemos. Questi ultimi non sono però rappresentati al Congresso.
Altri partiti sono il Partito Regionalista Indipendente e Primo Cile, quest'ultimo nato da una scissione dal Partito per la Democrazia nel 2007. Sempre nello stesso anno anche il Partito Socialista ha subito una scissione che ha creato il Movimento Ampio Sociale di tendenza bolivariana.
I Paesi con cui il Cile ha rapporti internazionali sono:[senza fonte]
L'economia cilena è riconosciuta internazionalmente come una delle più solide del subcontinente latinoamericano. Tuttavia durante il corso della sua storia il Cile ha conosciuto diversi periodi di crisi e altri di elevata crescita ed espansione economica. Durante la dittatura militare del generale Augusto Pinochet è stata applicata una politica neoliberista (anche se diversi aspetti, come il regime dei cambi fissi, sono stati definiti come non ascrivibili al liberismo[72]) che, secondo il Nobel per l'economia Milton Friedman, portò al cosiddetto miracolo cileno, ma che è stata modificata durante i governi della Concertación attraverso diverse riforme sociali progressiste in campo sanitario, previdenziale ed educativo e adottando la strategia della cosiddetta economia sociale di mercato.
Dopo anni di isolamento il Cile è un mercato aperto al mondo con un'economia basata sull'esportazione sia di prodotti finiti sia di materie prime.
Secondo i dati della Banca Centrale del Cile, durante il 2006, le esportazioni hanno raggiunto i US$ 58.116 milioni aumentando del 40,7% rispetto all'anno precedente, grazie ai diversi trattati di libero commercio stipulati con gli Stati Uniti, Unione europea, Corea del Sud e Cina oltre che accordi con altri paesi affacciati sul Pacifico e la partecipazioni a diverse organizzazioni economiche come il Mercosur, APEC, oppure la Comunità Andina dove è un membro associato. Le importazioni hanno invece raggiunto i US$ 35.973 milioni.[73][74]
Il PIL nominale, ha raggiunto i 298 172 milioni di US$ ed il reddito procapite nominale i 16,078 dollari.[3] Secondo il Fondo Monetario Internazionale il PIL procapite, sia nominale che a parità di potere d'acquisto, nel 2012 è stato il più elevato di tutta l'America Latina.[3] La crescita del PIL è intorno al 4% annuo e l'inflazione si mantiene intorno al 2,5%.[75]
Il principale prodotto minerario esportato è il rame, di cui il Cile soddisfa il 36% del mercato mondiale. Di importanza rilevante vi sono anche il molibdeno, platino ed oro.[76]
Esportazioni[77] | Importazioni[1] | ||
---|---|---|---|
Paese | Percentuale | Paese | Percentuale |
Cina | 14,8% | Stati Uniti | 16,7% |
Stati Uniti | 12,5% | Cina | 11,2% |
Giappone | 10,5% | Brasile | 10,3% |
Paesi Bassi | 5,8% | Argentina | 9,9% |
Corea del Sud | 5,7% | ||
Italia | 5,1% | ||
Brasile | 5% | ||
Altri | 40,6% | Altri | 51,9% |
L'estrazione ramifera rappresenta il 30% delle esportazioni del Paese ma nel 1970 raggiungeva addirittura il 60%. L'impresa nazionale Codelco Chile è delle più grandi miniere esistenti al mondo e controlla anche vari giacimenti del Paese come Chuquicamata e El Teniente. L'estrazione è la principale attività economica nel nord del Paese: Regione di Tarapacá, Regione di Antofagasta e la Regione di Atacama ed ha una grande importanza nella Regione di Coquimbo, Regione di Valparaíso, Regione del Libertador General Bernardo O'Higgins e nella Regione delle Magellane e dell'Antartide Cilena. Nel Paese (zona dello stretto di Magellano e Terra del Fuoco) esistono anche dei giacimenti minori di petrolio e gas.
L'agricoltura e l'allevamento sono le principali attività economiche del centro e del sud del Paese. L'esportazione della frutta e della verdura hanno raggiunto livelli storici grazie all'apertura dei mercati europei, nordamericani e asiatici, dove il Cile è uno dei principali esportatori anche per la silvicoltura e per la pesca. Attualmente il Paese ha superato la Norvegia per la pesca del salmone ed è il maggior esportatore al mondo[78] ed uno dei più grandi produttori vinicoli.
L'industria cilena è principalmente strutturata su piccole e medie unità ad eccezione della produzione di farina di pesce dove viene prodotta da grandi industrie. L'industria si concentra soprattutto intorno alla capitale Santiago e di minore intensità a Valparaíso e Concepción. Durante gli ultimi anni si è sviluppata notevolmente l'industria agroalimentare ed entro il 2010 il Cile diventerà una potenza a livello mondiale in questo settore[senza fonte], in particolare l'industria vinicola (quinto esportatore al mondo).[79] Il Cile, data la sua stabilità politica ed economica, si è convertito come una piattaforma che attira investimenti esteri per altri paesi dell'America Latina e molte imprese internazionali si sono insediate a Santiago. Il Cile è inoltre uno dei più grandi investitori latinoamericano nel settore dei servizi, con importanti investimenti in: Argentina, Perú, Colombia e Brasile.
Il Cile è stato il primo Paese al mondo (1981) a stabilire un sistema di pensioni amministrato totalmente da privati (AFP - Administradoras de Fondos de Pensiones), in base a versamenti individuali in fondi d'investimento regolati e controllati dallo Stato.
Tuttavia in Cile esiste la disuguaglianza tra i generi riguardo allo stipendio e la partecipazione al mercato del lavoro delle donne incide sull'economia.
La moneta ufficiale in Cile, dal 1975, è il peso cileno ($).[80]
Anno | PIL totale (nominale US$) | PIL procapite (US$) | PIL procapite (US$PPA) | Esportazioni migliaia $ (FOB) | Importazioni migliaia $ (CIF) | Debito pubblico %PIL | Surplus(+)/Deficit(-) Fiscale % PIL |
---|---|---|---|---|---|---|---|
2009 | 146.789 | 8.678 | 13.989 | 54.943,9 | 50.990,8 | - | 7,7 |
2008 | 169.458 | 10.147 | 14.473 | 67.788,9 | 52.565,8 | - | 8,7 |
2007 | 163.880 | 9.872 | 13.890 | 67.643,9 | 43.990,8 | 4,1 | 8,7 |
2006 | 146.437 | 8.911 | 13.156 | 58.485,5 | 35.898,6 | 5,3 | 7,7 |
2005 | 118.250 | 7.269 | 12.296 | 41.266,9 | 30.492,3 | 7,2 | 4,5 |
2004 | 95.653 | 5.944 | 11.342 | 32.520,4 | 22.935,1 | 10,7 | 2,1 |
2003 | 73.990 | 4.648 | 10.509 | 21.664,2 | 17.941,3 | 13 | -0,5 |
2002 | 67.473 | 4.285 | 10.038 | 18.179,8 | 15.794,2 | 15,7 | -1,2 |
2001 | 68.820 | 4.416 | 9.760 | 18.271,8 | 16.428,3 | 14,9 | -0,5 |
2000 | 75.404 | 4.897 | 9.322 | 19.210,2 | 17.091,4 | 13,6 | -0,7 |
1999 | 73.171 | 4.815 | 8.845 | 17.162,3 | 14.735,1 | 13,7 | -2,1 |
1998 | 79.499 | 5.301 | 8.896 | 16.322,8 | 18.363,1 | 12,5 | 0,4 |
1997 | 82.887 | 5.601 | 8.632 | 17.870,2 | 19.297,8 | 13,2 | 2,0 |
1996 | 75.797 | 5.193 | 8.070 | 16.626,8 | 17.698,7 | 15,1 | 2,2 |
1995 | 71.486 | 4.966 | 7.489 | 16.039,0 | 15.914,1 | 17,8 | 3,1 |
1994 | 55.461 | 3.919 | 6.772 | 11.604,0 | 11.824,6 | 23,4 | 1,5 |
1993 | 48.048 | 3.455 | 6.394 | 9.199,0 | 11.125,4 | 29 | 1,4 |
1992 | 44.880 | 3.284 | 5.956 | 10.008,0 | 10.128,6 | 31,4 | 2,1 |
1991 | 36.823 | 2.744 | 5.288 | 8.941,0 | 8.093,0 | 38,4 | 1,6 |
1990 | 32.982 | 2.427 | 4.831 | 8.373,0 | 7.677,0 | 44,8 | 2,4 |
La settimana del lavoro legale è di 45 ore. Circa il 70% dei dipendenti guadagna meno di 730 euro al mese.[81]
La dittatura di Pinochet ha aumentato notevolmente le disuguaglianze. Così, tra il 1974 e il 1989, il reddito del 10% più ricco delle famiglie cilene è cresciuto 28 volte più velocemente del 10% più povero delle famiglie cilene.[81]
La seguente lista riporta l'elenco delle regioni del Cile in base all'indice di sviluppo umano registrato.[82] Da notare che la regione della capitale dispone di un indice paragonabile alle realtà europee e nord americane e altre regioni sono classificate come alte mentre ancora qualche regione è considerata media.
Posto | Regione | Capitale | ISU 2003 | Popolazione | |
---|---|---|---|---|---|
Sviluppo Umano Elevato | |||||
1º | Metropolitana | Santiago de Chile | 0,912 | 6.607.805 | |
Sviluppo Umano Alto | |||||
2º | Magallanes | Punta Arenas | 0,856 | 156.502 | |
3º | Antofagasta | Antofagasta | 0,845 | 547.933 | |
4º | Tarapacá | Iquique | 0,844 | 286.105 | |
5º | Valparaíso | Valparaíso | 0,842 | 1.682.005 | |
6º | Atacama | Copiapó | 0,841 | 272.402 | |
7º | Coquimbo | La Serena | 0,839 | 677.300 | |
Sviluppo Umano Medio | |||||
8º | Aisén | Coihaique | 0,742 | 100.417 | |
9º | O'Higgins | Rancagua | 0,736 | 849.120 | |
10º | Biobío | Concepción | 0,735 | 1.982.649 | |
11º | Los Lagos | Puerto Montt | 0,721 | 794.529 | |
12º | Maule | Talca | 0,720 | 975.244 | |
13º | Araucanía | Temuco | 0,717 | 937.259 |
L'agricoltura e la zootecnia sono le principali attività delle regioni del centro e del sud del Paese. L'esportazione di frutta e verdura ha raggiunto livelli storici, con l'apertura delle porte dei mercati europei e asiatici, così come prodotti forestali. Si tratta di uno dei più importanti esportatori di vino della zona.
Elevata importanza riveste l'allevamento del salmone.
La Seña, un vino cileno nato nel 1995.
Il settore dei servizi è parte importante del Pil (63,9% nel 2005). Il settore finanziario è fortemente stabilito, con basi importanti nei capitali provenienti dal sistema privato di pensioni (AFP), che ha portato in media il risparmio nazionale ad un tasso del 21% del Pil. Le banche sono di partecipazione locale (Banco de Chile, Banco de Crédito e Inversiones, Banco Bice, Banco Security) come di capitali stranieri (Banco Santander Santiago, Banco BBVA (Ex-Bhif), Itaú, HSBC Chile).
Il sistema elettrico cileno è stato privatizzato nel 1982 e diviso in tre aree: Generazione, trasmissione e distribuzione. I partecipanti sono ditte locali (Colbún, CGE) e di capitali stranieri (Endesa, Enersis, AES Gener). Ha 4 sistemi interconnessi indipendenti fra di loro (SING: Sistema Interconnesso del Nord Grande; SIC: Sistema Interconnesso del Centro; Sistema di Aysen e Sistema di Magallanes.) Circa il 40% della generazione è a base di risorse idriche, mentre un 58% è prodotto da combustione termica (gas e carbone). La capacità installata al 2010 è di 15,94 GW.
L'industria cilena è efficiente e di qualità, concentrata soprattutto nelle aree urbane di Santiago del Cile, Valparaíso e Concepción. Settore particolarmente sviluppato è quello dell'industria alimentare. Lavorazione di rame e altri metalli, acciaierie, tessili, alimentari, chimiche, cartarie, metalmeccaniche, cantieristica navale.
Giappone 16%, USA 15%, Regno Unito 6%, Corea del Sud 6%, Brasile 6%, altri 51%.
USA 23%, Argentina 10%, Brasile 7%, Messico 6%, Giappone 6%, altri 48%.
L'autostrada Panamericana ha circa 1900 chilometri continui di strada duplicata tra Puerto Montt, nel sud del Paese, a Copiapó, all'inizio del Deserto di Atacama.
Il turismo è in via di sviluppo. Una delle principali attrazioni turistiche è l'Isola di Pasqua, situata nell'estremo oriente della Polinesia, famosa per le statue chiamate Moai. Molto conosciuto è anche il deserto di Atacama ed in generale la biodiversità che offre questo Paese con le sue terre del ghiaccio e i suoi deserti.
La tutela delle aree protette cilene è gestita tramite il Sistema de áreas silvestres protegidas por el Estado (Sistema delle aree protette dello Stato - SNASPE), istituito nel 1984 e amministrato dalla Corporación Nacional Forestal (CONAF) e che comprende una superficie di circa 146000 km², pari a circa il 20% del territorio del Cile.[83]
Il sistema comprende tre tipologie di aree protette, allo stato attuale (2017) vi sono 36 Parchi Nazionali, 49 Riserve Nazionali e 16 Monumenti Naturali.
Durante la Guerra civile spagnola, un grande letterato cileno prese parte alle spedizioni, alle quali si ispirò per creare composizioni poetiche: Pablo Neruda, il quale ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1971. Gabriela Mistral fu la prima donna cilena e latinoamericana a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1945.
Nell'ambito dell'architettura cilena ricordiamo le chiese di Chiloé, templi cristiani in legno.
Tra gli architetti cileni del XX secolo ricordiamo Roberto Matta.
Il Cile non gode di un notevole patrimonio culturale rispetto alle arti figurative, tuttavia possiamo trovare tracce importanti nell'arte precolombiana, dedita soprattutto all'aspetto plastico e scultoreo. Gran parte di queste opere sono visibili nel Museo d'Arte Precolombiana di Santiago del Cile, dedicato appunto allo studio dei manufatti originari di quest'epoca, provenienti dall'America centrale e del Sud. Tra il XX e il XXI secolo si afferma, inoltre, l'iperrealismo, di cui tra gli esponenti possiamo ricordare Claudio Bravo Camus.
Il ricco patrimonio culturale cileno è testimoniato anche dalla presenza di alcuni siti inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Le origini della letteratura cilena si diversificano rispetto a quelle delle altre letterature ispano-americane, a causa dell'influenza del poema dello spagnolo Alonso de Ercilla intitolato La Araucana, incentrato sulla vita degli indios araucani, ossia i primi abitatori del Paese. Questo preambolo diede avvio a una fioritura di poesia epica senza precedenti nel continente.[84]
Quindi già nel Cinquecento si assiste a una vasta letteratura, degnamente rappresentata da Pedro da Oña. Dopo un periodo di ristagno, la vita intellettuale del Cile si è ravvivata nell'Ottocento grazie alla romantica Societad Literaria a cui appartenne Jotabeche, uno de più apprezzati scrittori e cronisti di costume.
I cileni spesso definiscono il loro Paese País de Poetas (Paese di poeti), la poetessa Gabriela Mistral è stata la prima donna latino americana a vincere il Premio Nobel per la letteratura (1945) seguita nel 1971 dal più celebre Pablo Neruda, la cui poetica si estende dal realismo al surrealismo, e autore, in particolare, del Canto General (1950). Altri poeti celebri sono Pedro Prado, Vicente Huidobro, iniziatore del creazionismo poetico, Pablo de Rokha, Juvencio Valle, Rosamel del Valle, Gonzalo Rojas, Jorge Teillier, Enrique Lihn, Nicanor Parra, Carlos Pezoa Véliz e in epoca più recente Raúl Zurita, Juan Luis Martinez e Sergio Badilla Castillo.
Lo scrittore Alberto Blest Gana (1830 - 1920) è considerato il padre del romanzo cileno, mentre il romanziere e scrittore di racconti brevi più noto del XX secolo, benché poco noto al di fuori dei confini del Paese, è stato Manuel Rojas. Maggiore fama internazionale hanno raggiunto Isabel Allende(nipote di Allende) del realismo magico, il cui romanzo La casa degli spiriti (1982) ha venduto 70 milioni di copie [85], Francisco Coloane, Antonio Skármeta, Jorge Edwards, José Donoso, Miguel Serrano, Marcela Serrano, Luis Sepúlveda, Alejandro Jodorowsky, Roberto Bolaño o Hernán Rivera Letelier.
I primi documenti musicali cileni risalgono alla popolazione indios araucanos che idearono una vasta gamma di canti, atti ad accompagnare i momenti culminanti della vita individuale e sociale, quindi dalla nascita, alle nozze, alla guerra e alla morte. I canti si diversificano dagli altri canti dei vari Paesi americani sia per la ricchezza ritmica e tonale sia per il connubio con la musicalità creola.
Accanto alla fioritura popolare, si diffuse la musica colta europea, grazie ai missionari gesuiti, con l'introduzione del clavicembalo e del pianoforte.
Nel 1827 venne fondata a Santiago, la Sociedad filermonica cilena e nel 1845 un'analoga società a Valparaíso, che consentì la formazione ed il prezioso lavoro di Isidora Zegers, importante compositrice cilena, fondatrice del Seminario musical, scuola di perfezionamento per i fuoriusciti dal Conservatorio.
Negli anni cinquanta, grazie al lavoro di Violeta Parra, si è avuto un rinnovato interesse per la musica popolare, interesse che è sfociato nel movimento della Nueva Canción Chilena, che ha prodotto artisti come Víctor Jara, Inti-Illimani e Quilapayún.
L'espressione musicale India, legata ai modi pentatonici favorevoli a una musica contemplativa e nel complesso monotona, ha avuto un grande revival e una popolarità in tutto il mondo proprio grazie a gruppi come gli Inti-Illimani (raccolta Cantos de pueblos andinos).
La infaticabile cantante, autrice e ricercatrice nel campo del folclore musicale cileno, Margot Loyola è un'altra figura importante della musica folclorica e popolare del Cile contemporaneo.
Inoltre un antico ballo originario stilisticamente del Cile è la sirilla. Ogni anno si svolge il Festival Internacional de la Canción de Viña del Mar.
Va inoltre ricordato il famoso pianista cileno Claudio Arrau che è oggi considerato uno dei migliori pianisti di tutti i tempi.
Tuttavia, il musicista cileno probabilmente meglio noto nel mondo è Tom Araya, il bassista e cantante del celebre gruppo thrash metal Slayer.
Il Cile può vantare una discreta tradizione nel calcio. La nazionale cilena ha ottenuto come miglior risultato due vittorie in Coppa America nel 2015 e nel 2016 e un terzo posto nel Mondiale del 1962, entrambi organizzati in casa. Alle Olimpiadi di Sydney 2000 il Cile ha conquistato la medaglia di bronzo nel torneo di calcio maschile.
Tra i giocatori cileni spicca Elías Figueroa, inserito alla posizione 37 nella lista dei Migliori calciatori del XX secolo IFFHS. Sei importanti calciatori che si sono distinti a livello internazionale sono Marcelo Salas, Jorge Valdivia, Iván Zamorano, Matias Fernandez, David Pizarro, Arturo Vidal, Mauricio Isla e Alexis Sánchez.
Anche nel tennis il Cile ha ottenuto buoni risultati: tra questi spiccano gli ori olimpici ad Atene 2004 conquistati da Nicolás Massú, accompagnato nel doppio da Fernando González. Inoltre, sempre Fernando González ad Atene 2004 ha conquistato la medaglia di bronzo nel singolare, mentre a Pechino 2008, sempre nella stessa specialità, ha conquistato la medaglia d'argento.
Viene dal tennis la prima medaglia d'oro olimpica per il Cile: con Nicolás Massú e Fernando González, nel doppio maschile, ai Giochi olimpici di Atene 2004.
La prima medaglia olimpica per il Cile fu la medaglia di argento vinta nella maratona da Manuel Plaza, ad Amsterdam 1928.
Anche nella disciplina del polo il Cile ha ottenuto ottimi risultati con due ori mondiali nel Campionato mondiale di polo, nel 2008 e nel 2015.
Bilz y Pap sono due bevande gasate, create all'inizio del XX secondo per Cervecería Ebner, molto popolari in tutto il paese. Il Cile inoltre è uno dei più importanti produttori mondiali di vino[104] e molte ricette vengono preparate con l'utilizzo anche di vini locali.
Tipici aspetti del folclore cileno riguardano la sirilla e un caratteristico strumento musicale chiamato tormento. Appartiene al folclore cileno, inoltre, l'alicanto, un uccello notturno che vivrebbe del Deserto di Atacama e che si nutrerebbe di oro e argento.
Il calendario delle festività cilene è composto principalmente da festività cristiane. Nel 2000 una legge ha stabilito che San Pietro e San Paolo, Columbus Day e Corpus Domini vengano spostate al lunedì se non dovessero cadere di sabato, domenica o lunedì.
Data | Nome Italiano | Nome Locale | commenti |
---|---|---|---|
1º gennaio | Primo dell'Anno | Año Nuevo | |
Venerdì (variabile) | Venerdì santo | Viernes Santo | |
Sabato (variabile) | Sabato santo | Sábado Santo | |
Domenica (variabile) | Pasqua | Pascua de Resurrección | |
1º maggio | Primo Maggio | Día del Trabajo | |
21 maggio | Giorno della Marina | Día de las Glorias Navales | |
Lunedì (variabile) | Corpus Domini | Corpus Cristi | 60 giorni dopo Pasqua |
29 giugno | San Pietro e San Paolo | San Pedro y San Pablo | se non cade di sabato, domenica o lunedì viene spostato al lunedì precedente |
15 agosto | Assunzione di Maria | Asunción de la Virgen | |
18 settembre | Giorno dell'Indipendenza | Día de la Independencia | Festa Nazionale |
19 settembre | Giorno dell'Esercito | Día de las Glorias del Ejército | |
12 ottobre | Giorno di Colombo | Día del Descubrimiento de Dos Mundos | una volta era chiamato anche "Día de la Raza"; se non cade di sabato, domenica o lunedì viene spostato al lunedì precedente |
31 ottobre | Giorno degli Evangelici | Día de los evangélicos | |
1º novembre | Tutti i Santi | Día de Todos los Santos | |
8 dicembre | Immacolata concezione | Inmaculada Concepción | |
25 dicembre | Natale | Navidad |
È da notare che il 18 settembre, festa nazionale cilena (denominata anche Fiestas Patrias), viene ricordata la creazione della prima Giunta di Governo cilena, nel 1810.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 233665742 · ISNI (EN) 0000 0001 2169 5380 · BAV 494/17167 · LCCN (EN) n79061242 · GND (DE) 4009929-5 · BNE (ES) XX451164 (data) · BNF (FR) cb11931184v (data) · J9U (EN, HE) 987007562086405171 · NDL (EN, JA) 00573068 |
---|