Nel presente articolo verrà affrontato l’approccio Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Mozzecane) in una prospettiva innovativa e attuale, in modo da fornire al lettore una visione completa e aggiornata dell’argomento. Verranno analizzati i diversi aspetti che Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Mozzecane) copre, esplorando le sue origini, la sua evoluzione nel tempo, nonché la sua attualità. Inoltre verranno presentati diversi punti di vista e opinioni di esperti in materia, con l'obiettivo di offrire uno sguardo completo e arricchente su Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Mozzecane). Allo stesso modo, verranno esaminate le possibili tendenze future relative a Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Mozzecane), per fornire una visione prospettica che permetta al lettore di comprendere l'importanza e l'impatto che questo argomento ha sulla società attuale.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo | |
---|---|
Stato | ![]() |
Regione | Veneto |
Località | Mozzecane |
Coordinate | 45°18′30.92″N 10°49′03.31″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Pietro e Paolo di Tarso |
Diocesi | Verona |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1747 |
Completamento | 1754 |
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Mozzecane, in provincia e diocesi di Verona[1]; fa parte del vicariato di Villafranca-Valeggio.
Non si sa di preciso quando sorse la primitiva cappella di Mozzecane, dedicata alla conversione di San Paolo[2], ma di sicuro esisteva già nel XII secolo, allorché venne menzionata in una bolla del 1145 di papa Eugenio III, in cui si legge che tale chiesa era filiale della pieve di San Lorenzo Martire di Grezzano[1].
Nel XVI secolo la chiesa subì un intervento di rifacimento e venne dotata di tre nuovi altari, di cui uno intitolato ai Santi Faustino e Giovita, uno a Santa Apollonia ed uno a Santa Lucia, che andarono ad aggiungersi ai due già esistenti dedicati a San Paolo e alla Beata Vergine Maria[1]; inoltre, fu pure realizzata la sacrestia[1].
Dalla relazione della visita pastorale del 1526 del vescovo Gian Matteo Giberti s'apprende che la chiesa mozzecanese era sede di una parrocchia[1]; nel 1730 il vescovo di Verona Francesco Trevisan, compiendo la sua visita, annotò che nella chiesa erano ospitati, oltre all'altare maggiore, anche quelli laterali dei Santi Faustino e Giovita, dei Santi Innocenti di Sant'Antonio di Padova e della Concezione e del Rosario[2].
La prima pietra dell'attuale parrocchiale venne posta nel 1747[1]; l'edificio, in stile barocco, fu portato a termine nel 1754[1]. Tra il 1761 ed il 1788 il presbiterio venne rifatto e risistemato[1]. Nel 1929 la facciata fu modificata e nel 1941 l'interno affrescato dal pittore Giuseppe Resi[1].
La facciata della chiesa, che è a capanna, è caratterizzata ai lati due lesene che sorreggono il timpano curvilineo[1]; presenta il portale, affiancato da due semicolonne al di sopra delle quali vi è un piccolo timpano modanato di forma curvilinea recante un medaglione con su scritto D.O.M. ET DIVO PAULO GENTIUM DOCTORI GENS DICAVIT 1754, due nicchie ospitanti altrettante statue ritraenti la Speranza e la Fede e due finestre caratterizzate da timpani triangolari[1].
L'interno si compone di un'unica navata con volta a botte, che termina con il presbiterio rialzato di due gradini; opere di pregio qui conservate sono una pala raffigurante la Madonna col Bambino assieme ai Santi Paolo e Faustino, eseguita verso il 1540 da Giovanni Caroto[1], e il dipinto avente come soggetto Gesù Cristo con i Santi Pietro e Paolo, realizzato da Giuseppe Resi nel 1941[1].