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San Caletrico | |
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Vescovo di Chartres | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | pre canonizzazione |
Ricorrenza | 4 settembre |
Caletrico (... – Chartres, 4 settembre VI secolo) fu vescovo di Chartres, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Caletrico è menzionato al 18º posto negli antichi cataloghi dei vescovi di Chartres, tra Leobino e Pappolo.[1] Il suo episcopato è compreso tra il 552, anno in cui è attestato per l'ultima volta il vescovo Leobino, e il 573, quando la sede di Chartres era occupata da Pappolo.[2]
Storicamente è documentato in tre occasioni.[3][4] Nel 567 partecipò al concilio di Tours e sottoscrisse gli atti conciliari al 4º posto tra Felice di Nantes e Domiziano di Angers.[5] In un'epoca imprecisata tra il 556 e il 573 fu presente al concilio di Parigi e firmò le decisioni conciliari al 12º posto tra Lascivo di Bayeux e Edibio di Lisieux.[6] Il vescovo di Chartres è infine identificato[7] con il Caletricus peccator, che sottoscrisse, il 21 agosto 566, il privilegio che Germano di Parigi concesse all'abbazia di San Vincenzo,[8] anche se nel documento non è indicato se questi fosse vescovo e di quale sede.
Nel 1703 è stato scoperto il suo sarcofago con l'iscrizione originale,[9] che recita: Hic requiescit Chaletricus episcopus cuius dulcis memoria pridie nonas septembris vitam transportavit in caelis.[10] La data della sua morte, 4 settembre, fu poi corretta in 7 ottobre, giorno della traslazione delle sue reliquie.[3][4] Esiste anche un epitaffio scritto da Venanzio Fortunato († 607).[3][4]
Il suo culto, già attestato nell'XI secolo, si accrebbe in seguito alla scoperta della sua tomba. Il Martirologio Romano lo ricorda il 4 settembre con queste parole:[11]