Nel mondo di oggi, Caldari è diventato sempre più importante. Che sia per il suo impatto sulla società, per la sua rilevanza storica o per la sua influenza nella sfera culturale, Caldari è diventato un argomento di interesse per un ampio spettro di persone. Dagli esperti del settore ai dilettanti, Caldari è riuscito a catturare l'attenzione di persone di ogni età e provenienza. In questo articolo esploreremo in modo approfondito le diverse sfaccettature di Caldari, con l'obiettivo di far luce sulla sua importanza e implicazioni nel mondo di oggi.
Villa Caldari frazione | |
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Villa Caldari | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 42°17′33″N 14°21′56″E |
Altitudine | 176 m s.l.m. |
Abitanti | 1 057 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 66020 |
Prefisso | 085 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | caldaresi |
Patrono | san Zefirino Papa |
Giorno festivo | 26 agosto |
Cartografia | |
Caldari o Villa Caldari (Callièrë in abruzzese) è una frazione del comune di Ortona, in provincia di Chieti. Conta 1 057 abitanti contando pure Caldari Stazione, è situata a circa 6 chilometri dal mare e a 182 metri di altezza.
Il castello di Caldara è noto dalle fonti storiche fin dal IX secolo, ma tra X ed XI venne inglobato nel territorio di Ortona, che ne fece oggetto di lite per la definizione dei confini con l'Abbazia di San Giovanni in Venere, lite che venne definitivamente composta dall'Abate Giovanni nel 1097[1].
Con le leggi francesi sull'abolizione della feudalità e con il passaggio dei beni ecclesiastici al demanio comunale si crearono i presupposti per la nascita del comune di Caldari. Le tendenze autonomistiche, infatti, cominciarono a manifestarsi dal 1809 quando i caldaresi avevano raggiunto un migliore sviluppo economico e rivolsero un'istanza al governo pro tempore, per potersi staccare dal comune di Ortona. Il re però, dietro le pressioni degli ortonesi, non acconsentì alla richiesta di ampliare la contrada.
All'inizio del XIX secolo fu anche preparata un'adeguata documentazione con lo scopo di motivare la richiesta di autonomia di Caldari e delle tre Ville ossia Villa Torre, Rogatti e Iubatti. Nella documentazione veniva messo in risalto che il numero della popolazione era sufficiente per far fronte alle spese comunali. Queste ragioni vennero accolte dal Consiglio dell'Intendenza di Chieti che, con documento del 22 gennaio 1811, invitava il sindaco di Ortona a predisporre gli atti dovuti per l'attuazione della scissione. Il Ministro degli Interni approvò la formazione del comune di Caldari con atto del 30 marzo 1811, seguito dall'ordinanza del 10 aprile ad opera dell'Intendenza di Chieti. Successivamente, anche nell'ambito di un progetto di riforma delle Amministrazioni comunali, Ferdinando II decretò la riaggregazione ad Ortona del comune di Caldari, a partire dal 1º gennaio 1840.[2][3]
Nel 1994 viene inaugurato il secondo stabilimento del pastificio De Cecco
La Polisportiva Caldari nacque nel 1970, anno nel quale alcuni ragazzi locali decisero di iscrivere la squadra nel campionato di serie C posizionandosi ultimi con 0 punti facendo fallire la società. I dirigenti che la rifondarono 3 anni dopo furono: Antonio D'Alessandro, Nicola Mattioli, Angelo De Lucia e Antonio Gaeta; il primo allenatore Tommaso Marra. I colori sociali sono il rosso e verde a strisce verticali (la prima divisa fu comprata e riportata direttamente da Terni). La formazione è arrivata a militare nel campionato di Eccellenza, Girone B. Nell'estate 2014 ha dichiarato la fine della sua attività per bancarotta fraudolenta.
Nell'annata 1984-85 nasce l'AC Atletico Caldari, che ha partecipato ai campionati di I e II categoria arrivando a giocare fino a quello di III Categoria prima del suo scioglimento.
Nel 2009 è stata creata un'altra società calcistica, denominata Real Caldari, che è arrivata a giocare in Serie D girone F nel 2015/2016 per poi confluire nella SSD Ortona Calcio che milita attualmente nel campionato abruzzese di Eccellenza.
Gli impianti sportivi sono il campo di calcio di Caldari, dove giocava la Polisportiva Caldari in gemellaggio con la SS Lazio, che è abbandonato, e il palasport in cui ci giocano les gaare casalinghe la Gio Basket Ortona e le sezioni giovanili della Tombesi C5.