Nel mondo di oggi, Brigate al-Quds continua a essere un argomento di interesse e dibattito. Nel tempo è diventato un elemento fondamentale della società e ha influenzato diversi aspetti della vita quotidiana. Che sia a livello personale, politico, scientifico o culturale, Brigate al-Quds ha lasciato un segno significativo nella storia e continua a generare controversie e opinioni contrastanti. In questo articolo studieremo da vicino l'influenza di Brigate al-Quds in diversi contesti, nonché i progressi e le sfide che rappresenta per il futuro.
Brigate al-Quds (AR) سرايا القدس | |
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Attiva | 1981- |
Nazione | ![]() |
Contesto | Conflitto israelo-palestinese Conflitto Israele-Striscia di Gaza |
Ideologia | Islamismo Antisionismo Jihādismo Nazionalismo palestinese |
Alleanze | ![]() ![]() ![]() |
Componenti | |
Fondatori | Movimento per il Jihad Islamico in Palestina |
Attività | |
Le Brigate al-Quds (in arabo سرايا القدس?, Sarāyā al-Quds[1]) costituiscono il braccio armato del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina[2][3][4] e sono attive in particolar modo nella Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Si sostiene da parte di alcuni analisti che le Brigate al-Quds abbiano ricevuto le direttive dalla loro dirigenza, almeno fino allo scoppio della guerra civile insediata a Damasco. Le Brigate al-Quds hanno agito in special modo a Jenīn, ma le azioni israeliane contro le loro infrastrutture hanno comportato ingenti danni e perdite del gruppo e dal 2004 le Brigate appaiono notevolmente indebolite in quell'area.[2][3]
Il 1º marzo 2006 Abū al-Walīd al-Dahdoh, un comandante dell'ala militare delle Brigate, è stato individuato e ucciso da una bomba o da un missile, in uno dei tanti omicidi mirati israeliani, mentre era alla guida di un'autovettura non distante dal ministero delle Finanze palestinese. Il 30 agosto 2006 il leader in Cisgiordania delle Brigate al-Quds, Ḥuṣām Jaradāt, è stato colpito e ucciso dalle Forze di Difesa Israeliane nella città di Jenīn.[3]
Nella Striscia di Gaza, le Brigate al-Quds hanno continuato a implementare la loro capacità offensiva,[5] colpendo ad esempio attacchi indiscriminati con razzi al-Quds su aree abitate da civili.[2][6][7] Le Brigate al-Quds si battono per la distruzione militare d'Israele con mezzi terroristici, con lanci di razzi, di proiettili di mortaio e attentati suicidi dinamitardi.[2] La comunità internazionale considera il ricorso ad attacchi indiscriminati sulle popolazioni civili[8] e l'uso di scudi umani[9][10][11] come contrari alle Convenzioni di Ginevra e illegittimi sotto il profilo del diritto internazionale.[12]
Il loro fine è l'istituzione di uno Stato islamico e l'insediamento di Palestinesi in ciò che le Brigate al-Quds considerano la legittima patria palestinese, così come essa esisteva all'interno dei confini internazionalmente riconosciuto fino al 1948 e all'autoproclamazione dello Stato d'Israele da parte delle locali comunità ebraiche l'indomani della fine del Mandato britannico sulla Palestina. Esse rifiutano di partecipare al processo di pacificazione e ai negoziati tra le parti in causa.[3]