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Asperges me (o Asperges me Domine[1], similmente all'introito "Gaudeamus omnes in Domino") è un'antifona processionale gregoriana di origine gallicana, in lingua latina, che viene letta o cantata durante prima della Messa domenicale ad eccezione del Tempo pasquale e della Domenica delle Palme.
Appartenente alla liturgia cattolica, evoca le aspersioni a scopo lustrale descritte in Salmi 50, 9[2] che gli Ebrei eseguivano cospargendo i fedeli con rami di issopo[3].
Tradizionalmente è associato al gesto dell'aspersione dell'acqua precedentemente benedetta[4], mediante il quale il celebrante amministra il sacramentale dell'acquasanta ai presenti nella Chiesa. L'aspersione in genere avviene come rito di ingresso, quale segno di purificazione spirituale dei fedeli e dell'altare consacrato.
Testo[5] | Traduzione |
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Asperges me, Domine, hyssopo et mundabor, Lavabis me, et super nivem dealbabor. |
Mi aspergerai, o Signore, con issopo e sarò mondato |
Miserére mei, Deus, secúndum magnam misericórdiam tuam. Glória Patri et Fílio, et Spirítui Sancto, Sicut erat in principio, et nunc et semper, Et in sæcula sæculórum. Amen. |
Abbi pietà di me, o Dio, |
Aspérges me, Dómine, hyssópo et mundábor Lavábis me, et super nivem dealbábor. |
Mi aspergerai, o Signore, con issopo e sarò mondato |
Nella forma 1962 del rito romano, il Gloria Patri non si dice durante la Iª Domenica di Passione e nella Domenica delle Palme non si procede con l'aspersione.[6] Durante il Tempo di Passione l'Asperges si omette completamente, mentre dalla Solennità di Pasqua a quella di Pentecoste è sostituito dalla lettura o dal canto dell'antifona Vidi aquam.[6]